Madame Bovary

Madame Bovary. Ediz. integrale Book Cover Madame Bovary. Ediz. integrale
Gustave Flaubert
Romanzo, Classico
Crescere
2014
Copetina flessibile
352

Charles Bovary è un medico rimasto vedovo. Un giorno incontra Emma Rouault della quale si innamora. I due hanno caratteri diversi: onesto e serio lui, sognatrice e più attenta ai lussi della vita lei. Decidono di sposarsi e di lì a poco Emma partorisce il suo primogenito. Da qui inizia una crisi profonda per la donna che si sente inutile e che, ispirata dalle innumerevoli novelle romantiche che legge, inizia a cercare conforto tra le braccia di altri uomini, meno noiosi di suo marito. Quest'ultimo, intuendo la situazione, trasferisce la famiglia in un altro villaggio, ma le cose non cambiano perché Emma si invaghisce di Leon: una relazione che dura poco in quanto il ragazzo, per motivi di studio, si trasferisce a Parigi. Entra allora in scena il ricco Rodolphe che, dopo aver progettato la fuga con la sua amante, la abbandona la sera prima con una lettera. La donna, scioccata, si ammala, ma ritrova la forza qualche tempo dopo quando rivede Leon. Con il pretesto delle lezioni di pianoforte, ogni settimana incontra il ritrovato amante, spendendo nel frattempo grosse cifre nell'intento di colmare il proprio vuoto interiore. Avendo contratto grossi debiti, la gente del villaggio dove abita la famiglia Bovary si insospettisce, creando quindi turbamento in Emma. Dopo aver inutilmente provato a chiedere somme in prestito ai suoi precedenti amanti, la protagonista si suicida ingerendo dell'arsenico.

Madame Bovary di Flaubert è un classico noto ai più, perciò questo articolo sarà principalmente volto a far conoscere questo libro ai pochi che ancora non dovessero averlo letto e a dare un’opinione personale a riguardo.

Madame Bovary: La trama

Un ufficiale sanitario, Charles Bovary, dopo essere rimasto prematuramente vedovo sposa una donna di campagna, Emma Rouault,una donna che passa il tempo a fantasticare sulle sue possibili ricchezze e sulla sua crescita sociale. Charles è un uomo educato e premuroso ma monotono e questo finisce per annoiare Emma nel giro di poco tempo, trovandosi ad affrontare una vita matrimoniale nettamente diversa da quella che si era immaginata.

Poco alla volta Emma diventa indifferente al marito e a ogni suo tentativo di farla stare bene. Anzi, frequentando persone aristocratiche e ambienti di lusso. il suo rancore per la vita che non è riuscita ad ottenere non fa che aumentare. Charles decide quindi di trasferirsi con la moglie in un altro paese, per darle modo di “guarire” da questa condizione di indifferenza e insoddisfazione.

Una volta arrivata nel nuovo paese, Yonville, Emma si lascia corteggiare da un ragazzo molto più giovane di lei. Dopo un periodo di relazione con Emma, Léon è costretto a trasferirsi a Parigi, così i due si lasciano ed Emma inizia una nuova relazione con un ricco proprietario terriero di nome Rodolphe. Emma prepara una fuga con Rodolphe, che però rompe l’accordo a poche ore dalla partenza, non essendo disposto a trasferirsi per un capriccio di una delle sue amanti.

Questo avvenimento turba profondamente Emma, tanto da portarla ad ammalarsi gravemente e rifugiarsi nella religione e valutare di chiudersi in convento.

Anche questa soluzione, però, sembra stancare in fretta Emma, che torna alla sua vita abituale: una sera incontra Léon e da quel momento ricomincia la loro relazione clandestina. Emma incontra Léon ogni settimana e sperpera il denaro fino ad accumulare debiti esorbitanti.

Da questo momento inizia il declino vero e proprio, che porterà Emma ad un epilogo tragico e malinconico.

La cosa più tragica – non le sembra? – è dover trascinare, come faccio io, un’esistenza senza scopo. Se le nostre sofferenze potessero servire a qualcuno, ci si potrebbe consolare pensando all’utilità del sacrificio.

Personaggi

Emma 

Le borghesi ammiravano in lei il senso dell’economia, i clienti la cortesia, i poveri la carità. Ma Emma era piena di bramosia, di rabbia, di odio. Quell’abito dalle pieghe diritte nascondeva un cuore sconvolto e le labbra pudiche tacevano le tempeste.

Emma è la protagonista del romanzo: una donna eternamente insoddisfatta, che colpevolizza chi le sta intorno per il suo intento non riuscito di vivere nell’agio più totale. Paragona spesso sé stessa ai borghesi con cui ha modo di relazionarsi e si ritrova puntualmente mancante in qualcosa. Non è soddisfatta della sua vita, del suo matrimonio e di tutto ciò che ha, tanto da cercare conforto in relazioni dannose e inconcludenti. L’autore sembra associare la mentalità di Emma ai romanzi che legge, troppo romantici e poco verosimili.

Sicuramente Emma simboleggia un pensiero diffuso all’epoca: l’arricchimento ad ogni costo, l’agio prima di tutto. Flaubert associa, in realtà, ogni personaggio ad un aspetto della società in cui è vissuto.

Charles

Charles è un ufficiale della sanità, non propriamente un medico ma qualcosa di simile. Si tratta di un uomo estremamente ordinario e monotono, una persona fondamentalmente buona che, fino a quando non si trova davanti ai fatti compiuti, non si rende nemmeno conto di ciò che la moglie ha fatto alle sue spalle per tanto tempo. Se all’inizio Charles risulta realmente troppo monotono  e noioso, verso la fine si rivela l’unico personaggio “positivo” di tutta la vicenda.

Léon e Rodolphe

Léon è il primo ragazzo con cui Emma intraprende una relazione al di fuori del matrimonio: più giovane di lei, è un brillante studente e ha una personalità abbastanza frizzante, soprattutto se paragonata a quella di  Charles. Per questo motivo, inizialmente, sembra la persona perfetta per Emma ma, dopo l’idillio iniziale, tutto svanisce ai primi contrasti.

Rodolphe è il classico dongiovanni, seconda relazione di Emma, le dà speranza su una possibile storia e una fuga insieme. Nonostante l’insistenza di Emma, però, rivaluta la sua posizione e si ritira prima della partenza. Questa è l’ennesima fonte di insoddisfazione per Emma, quella che la porterà direttamente al suicidio.

 

Madame Bovary: Il libro

Madame Bovary è chiaramente un libro che contiene una forte critica nei confronti della società francese: l’autore, come detto in precedenza, sfrutta ogni personaggio per veicolare un “modello”.

Lo stile dell’autore è certamente l’elemento che colpisce di più durante tutta la lettura: elegante, fluido, impeccabile. Il ritmo è medio, talvolta lento a causa delle lunghe descrizioni in cui si cimenta Flaubert (che, però, non risultano mai noiose o eccessive).

Ciò che, a mio parere, rende ostico il libro è proprio ciò che i personaggi trasmettono: Emma è odiosa, si rende insopportabile a causa della sue perenne insoddisfazione e indecisione.

Detto ciò, è un classico senza tempo, uno di quei libri da leggere assolutamente per soddisfazione e crescita personale, soprattutto per lo stile dell’autore che è veramente da ammirare.

In conclusione

Consiglio Madame Bovary, come detto poco fa, perché fa parte dell’insieme di libri da leggere per conoscenza della letteratura (nonché della storia e della società). Inoltre, Emma spinge a riflettere su quanto effettivamente sia cambiata la società negli ultimi 300 anni.

Gotico Femminile – 16 racconti di autrici dell’orrore

Gotico femminile Book Cover Gotico femminile
Various
Horror, Gotico
Mimesis

Le donne non sono più cattive, né meno cattive degli uomini, semplicemente lo sono in modo diverso. Quando a sollevare la paura al livello di orrore è l’immaginazione femminile, l’orrore è essenzialmente orrore quotidiano: non l’invenzione di quel che è orribile, perché strano, ma la scoperta di quanto vi sia di orribile in quel che è quotidiano. Dagli orrori tragicamente possibili, quali la violenza del potere – non solo e, forse, non soprattutto fisica – alle realtà capovolte, riflesse, rovesciate come un guanto, un filo rosso fatto di “brividi sottili, arcani, inquietanti” tiene uniti questi racconti. Un orrore autentico, sottile e molteplice, ma anche pragmatico, ragionevole e concreto. Il lettore verrà condotto nei sotterranei più affascinanti e misteriosi che ci siano: quelli della natura umana e femminile. Poiché se non vi è orrore dove non vi è immaginazione, non vi è orrore fuori di noi che non rifletta quello che è in noi.

Gotico femminile è una raccolta di racconti edita da Jouvence Edizioni. Racchiude sedici racconti horror-gotici di autrici vissute nei due secoli passati.

Attraverso questi sedici racconti si esplorano vari aspetti dell’orrore: dalla superstizione popolare al dolore fisico, dal terrore dell’ignoto all’angoscia della sofferenza e della perdita.

Ogni racconto è scritto con uno stile ed un ritmo diverso, ma tutti con estrema eleganza: un esempio su tutti è Mary Shelley, qui citata con un estratto di Frankenstein, maestra di stile ed eleganza ma al contempo di orrore e suggestione.

Nello specifico, la raccolta è così suddivisa:

    1. ORRORE ANTICO:
      – Margherita di Navarra – Novella XXXI e XXXII
      – Aphra Behn  – I Rossi, I Neri e i Bianchi
      – Madame d’Aulony – Il ramoscello d’oro
    2. GOTICO E IL NERO
      – MAdame de Stael – Paesaggio, Leonora
      – Ann Redcliffe – Elena e Schedoni, Il velo nero
      – Jane Austen – il piacere della paura
      – Mary Shelley – Nascita di Frankenstein
      – George Sand – L’iniziazione
      – Charlotte Bronte – La camera rossa
      – Emily Bronte – Una voce
      – Matilde Serao – Gioco e delirio, La fattucchiera
      – Vernon Lee – La voce malefica
      – Carolina Invernizio – La morta vive
      – Grazia Deledda – Un grido nella notte
    3. ALTRI ORRORI
      – Wanda von Sacher-Masoch – Temporale, Apparizione
      – Annie Vivanti – Sulle coste di Malabar, La curva dell’arcobaleno

Alcuni racconti sono crudi (Aphra Behn), altri sono inquietanti (Jane Austen), altri sono macabri (Mary Shelley):  in questa raccolta si esplorano tutte le possibili paure umane, sfociando appunto nell’orrore. Non solo: mettendo in risalto le paure, si mettono ugualmente in risalto le conseguenze alle paure: i lati più oscuri e deplorevoli dell’animo umano, la meschinità, l’ignoranza, la cattiveria e l’invidia.

Trattandosi di racconti estratti da romanzi o antologie famosi, è possibile che gli appassionati del genere li abbiano già letti. Tuttavia è interessante leggerli tutti insieme per avere una visione complessiva sia delle autrici che dell’interpretazione della paura che gli autori della raccolta hanno voluto dare.

Infine, contiene note biografiche su ogni autrice, prima di ogni racconto.

Le fantasime e i  negromanti piacciono al volgar popolo come alle colte persone; un avanzo è questo della nordica mitologia; è una disposizione che naturalmente ispirano le lunghe notti de’ climi settentrionali; e per altro canto, benché il cristianesimo combatta tutti i mal fondati timori, non però meno le popolari superstizioni hanno sempre una certa affinità colla religion dominante.

 

Personalmente  ho trovato questa raccolta Gotico femminile molto interessante, ben strutturata e ben curata, nonostante avessi già letto alcuni dei racconti. Mi hanno particolarmente colpito quelli di Aphra Behn perché, riferendosi alle barbarie realmente perpetrate dai bianchi dei confronti degli indigeni americani, hanno reso quel tipo di orrore ancora più percepibile e impressionante.


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@alice.sogno

La dama e l’unicorno

La dama e l'unicorno Book Cover La dama e l'unicorno
Tracy Chevalier
Romanzo storico
Beat - Neri Pozza
2014
288

È un giorno della Quaresima del 1490 a Parigi, un giorno davvero particolare per Nicolas des Innocents, pittore di insegne e miniaturista conosciuto a corte per la sua mano ferma nel dipingere volti grandi come un'unghia, e al Coq d'Or e nelle altre taverne al di qua della Senna per la sua mano lesta con le servette di bell'aspetto. Jean Le Viste, il signore dagli occhi come lame di coltello, il gentiluomo le cui insegne sono ovunque tra i campi e gli acquitrini di Saint-Germain-des-Prés, proprio come lo sterco dei cavalli, l'ha invitato nella Grande Salle della sua casa al di là della Senna e in quella sala disadorna, nonostante il soffitto a cassettoni finemente intagliato, gli ha commissionato non stemmi imponenti o vetrate colorate o miniature delicate ma arazzi per coprire tutte le pareti. Arazzi immensi che raffigurino la battaglia di Nancy, con cavalli intrecciati a braccia e gambe umane, picche, spade, scudi e sangue a profusione. Una commissione da parte di Jean Le Viste significa cibo sulla tavola per settimane e notti di bagordi al Coq d'Or, e Nicolas, che può resistere a tutto fuorché alle delizie della vita, non ha esitato un istante ad accettare. Non ha esitato, però, nemmeno ad annuire davanti alla proposta di Geneviève de Nanterre, moglie di Jean Le Viste e signora di quella casa.

La storia:

Gli arazzi furono tessuti nelle Fiandre tra il 1484 e il 1500. Commissionati da Jean Le Viste, presidente della Cour des aides di Lione, passarono per eredità alla famiglia Roberet, ai La Roche-Aymon e poi ai Rilhac che nel corso del XVIII secolo li trasportarono nel loro castello di Boussac.

Nel 1883 il castello fu venduto alla municipalità e diventò sede della sottoprefettura dell’arrondissement.

Nel 1841, molto danneggiati dalle condizioni in cui erano stati mal riposti e conservati, vennero notati da Prosper Mérimée, ispettore dei monumenti storici, e classificati come tali.

Nel 1882 la municipalità vendette gli arazzi a un collezionista parigino, M. Du Sommerard, che li collocò all’Hôtel de Cluny a Parigi, che, dopo la donazione delle sue collezioni alla città, ospita il Museo nazionale del Medioevo.

È composto da sei pannelli, tutti con lo sfondo rosso, con al centro la dama con l’unicorno e il leone e intorno altri piccoli animali, alberi e fiori. Gli stendardi e gli scudi portano l’emblema di Jean Le Viste. Cinque pannelli sono dedicati ai sensi:

  • il gusto: la dama sta prendendo un dolce dall’alzata che le offre una ancella. Ai suoi piedi anche la scimmietta sta mangiando un dolce. Il leone e l’unicorno reggono stendardi e portano mantelli con l’emblema con le tre mezzelune.
  • L’udito: la dama suona un organo appoggiato su un tavolo, l’ancella aziona il mantice che dà aria allo strumento.
  • La vista: l’unicorno si contempla in uno specchio retto dalla dama, seduta con le zampe dell’animale in grembo.
  • L’olfatto: la dama prepara una corona con i fiori che l’ancella le porge su un piatto; altri fiori con cui gioca la scimmietta sono stati raccolti in un cestino.
  • Il tatto: la dama accarezza con la mano sinistra il corno dell’unicorno e con la destra regge una bandiera.
  • A mon seul désir: quest’ultimo pannello, più grande degli altri, differisce nello stile ed è di più difficile interpretazione. La dama si trova di fronte a una tenda, che porta in alto la scritta A Mon Seul Désir (il mio solo desiderio) tenuta aperta dall’unicorno e dal leone. Nelle mani tiene un velo che contiene la collana, che portava negli altri arazzi, e la ripone nel cofanetto che le porge l’ancella.

(fonte: Wikipedia)

Il libro:

Pardon, Madame, ma Monsigneur approverà gli unicorni al posto della battaglia?

La trama del libro, di conseguenza, è strutturata intorno al concepimento e alla realizzazione di questi arazzi: commissionati da Jean La Viste a Nicolas Des Innocents in occasione di ricevimenti e banchetti con nobili e persone di spicco della società dell’epoca, vengono realizzati dando inizio ad una catena di vicende positive e negative.

Gli arazzi realizzati in realtà furono sei e, in ognuno di essi, venne raffigurata una delle donne della famiglia, in corrispondenza dei cinque sensi (più A mon seul deisr) e con significati nascosti.

Ciò che coinvolge realmente il lettore in tutto ciò è come l’artista sia arrivato a scegliere i soggetti e ad accostarli al resto della composizione: si susseguono vicende amorose, tradimenti, violenze, bugie e intrallazzi di vario tipo, che portano ad un finale tutt’altro che scontato e che rendono gli arazzi una sorta di “beffa” per colui che li ha realizzati.

Lo stile dell’autrice è sempre molto scorrevole e delicato ma, personalmente, ho apprezzato maggiormente La ragazza con l’orecchino di perla, che mi è sembrato molto più elegante e raffinato.

Il ritmo di lettura è medio ma mai noioso. Il lessico, come sempre, appropriato al contento storico.

In conclusione:

Lo consiglio agli appassionati d’arte e agli amanti del romanzo storico, è sempre bello scoprire come un’opera prende vita, anche se in forma “romanzata”.

A chi dovesse scoprire per la prima volta l’autrice, consiglio senza dubbio La ragazza con l’orecchino di perla che, come detto in precedenza, è molto più elegante e coinvolgente.

Ad ogni modo, per quanto la storia in sé possa essere apprezzata o meno, Tracy Chevalier si conferma un’autrice eccezionale.