L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre

L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre Book Cover L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
Oliva Marilù
Retelling, Mitologia
2020
217

L’Odissea non è la storia del viaggio di un uomo: è la storia d’amore di molte donne. C’è Calipso, che, avvinta dalle sue stesse reti di seduzione, si innamora di Ulisse ma deve lasciarlo andare. C’è Euriclea, la nutrice che lo ha cresciuto, e ci sono le sirene, ciecamente decise a distruggerlo. C’è Nausicaa, seduttrice immatura ma potente, che non osa nemmeno toccarlo. C’è Circe dominatrice, che disprezza i maschi finché non ne incontra uno diverso da tutti gli altri. E naturalmente c’è lei, Penelope, la sposa che non si limita ad attendere il marito, ma gli è pari in astuzia e in caparbietà. In questo libro, sono loro a cantare le peregrinazioni dell’eroe inquieto, ciascuna protagonista di una tappa della grande avventura, ribaltando la prospettiva unica del maschile nella polifonia del femminile: che conquista, risolve, combatte. Alle loro voci fa da controcanto quella di Atena, dea ex machina, che sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna dietro ogni grande uomo. In un curioso alternarsi di punti di vista, torna in vita e vibra di nuovi significati un classico immortale, in una narrazione che vola sulla varietà e sulla verità dei sentimenti umani.


 

L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre è un retelling di uno dei poemi epici più conosciuti al mondo – L’Odissea di Omero.

Come suggerisce il titolo, infatti, la storia di Odisseo viene raccontata attraverso le protagoniste femminili con i ruoli più rilevanti. L’Odissea è, in effetti, per la maggior parte costituita da un insieme di eventi in cui le protagoniste sono donne. Fatta eccezione per il celebre Odisseo, ovviamente.

L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre

Le donne all’interno dell’Odissea hanno sicuramente ruoli determinanti per l’andamento dell’intera trama, ma sono sempre avvolte da una sorta di “ombra” sprigionata da Odisseo, che rimane il protagonista indiscusso del poema.

L’intenzione di questo libro è proprio quella di dar voce a queste donne.

La prima a parlare è Calipso, figura forte e solitaria, determinata e autoritaria ma con un gran bisogno di compagnia. Un bisogno che la spinge a “donare” la sua terra all’uomo venuto dal mare, a patto che lui rimanga con lei. Presto, però, si accorge che Odisseo non pensa ad altro che a tornare a casa e, benché sia riconoscente e rinvigorito, non riesce a staccarsi definitivamente dalla sua adorata Itaca. Per questo motivo, alla fine, Calipso lo lascerà andar via.

Poi, successivamente, si leggono le versioni di Nausicaa, Circe, delle Sirene, di Euriclea e, infine, di Penelope. Ogni donna offre la propria visione di Odisseo: ogni racconto è ben caratterizzato, soprattutto grazie all’opinione che ogni donna matura nei confronti del protagonista. Lo stile narrativo, invece, varia solo leggermente, tant’è che solo in base a quello non sarebbero completamente distinguibili le diverse voci narranti.

Si tratta di un libro dal ritmo di lettura medio: è volutamente raccontato con “lentezza”, per dar modo al lettore di assimilare i punti di vista delle protagoniste, come se stesse ascoltando i loro pensieri nel momento esatto in cui vengono formulati.

Complessivamente L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre è un testo molto interessante proprio per lo scopo per cui è stato scritto. Tuttavia, ogni punto di vista è una supposizione fatta sulla base di ciò che viene detto riguardo queste donne all’interno dell’Odissea, perciò la loro personalità e la loro visione degli eventi è comunque strettamente legata a questo.

Eccoli, gli sciocchi.
Uomini.
Animali.
Maili.
C’è poi così tanta differenza?
Sono arrivati qui spossati dai viaggi e dalle intemperie, cercando quello che ogni maschio insegue. Cibo. Riparo. Una donna che li accudisca. La protezione della loro madre. Che noia, questi uomini!

Nonostante tutto, ogni donna ha una sorta di amore-odio per Odisseo: ognuna di esse rimane in qualche modo affascinata da lui (dalla sua forza d’animo, dal suo alone di mistero, dalla sua nostalgia di casa, dalla sua determinazione o dalla sua malinconia). Calipso vorrebbe farlo restare con sé, Circe ammette, alla fine, che non incontrerà mai più un uomo come lui.

In conclusione

Credo che L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre sia un buon testo di approfondimento per appassionati del genere classico, di retelling, o un modo diverso e simpatico per avvicinarsi all’opera. Lo consiglio ad ogni tipo di lettore: è ben scritto, si legge piacevolmente e in modo scorrevole!

 

Nota: Personalmente ho trovato che, benché messe nel ruolo di protagoniste, le donne fossero comunque assoggettate a questa sorta di fascino intramontabile di Odisseo. Non so se sia una mia interpretazione personale o un effetto voluto dall’autrice per mantenere comunque il protagonista originale al di sopra delle protagoniste del retelling. Se qualcuno là fuori l’ha letto, possiamo parlarne! 🙂


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