Edgar Allan Poe

Edgar Allan Poe
I giganti, La nuova biblioteca per tutti
Biografia
Mondadori
1970
Copertina rigida
135

Di Edgar Allan Poe, su questo blog, abbiamo già parlato parecchie volte, tra approfondimenti sulla sua persona e sulle sue opere.

Oggi, però, parliamo di un volume molto bello che ho scoperto grazie alla biblioteca del mio paese: Edgar A. Poe, edito nella collana I Giganti – La nuova biblioteca per tutti, da Mondadori – collana che risale all’incirca al 1970.

 

Edgar Allan Poe

Volume di circa 130 pagine, racchiude una parte antologica e una biografica. Ricco di foto e contenuti grafici, racconta la vita e le opere dell’autore dell’horror. Figlio di un’attrice e un ubriacone, ha un’infanzia abbastanza difficile: il padre muore poco dopo la sua nascita, la madre – malata e indebolita – si trasferisce varie volte fino a quando, povera e malata, si spegne a soli 24 anni.

Edgar inizia la seconda parte con una famiglia adottiva, da cui riceve attenzioni e affetto, ma la sua vita continua ad essere segnata da spiacevoli eventi. Sin da piccolo è un soggetto bizzarro: acquisisce una strana familiarità con la morte, con presagi e simbologia; instaura un legame con la figura del corvo, che durerà per tutta la sua vita. Il corvo sarà anche la sua prima opera celebre.

La sua vita continua tra stranezze e una sorta di confusione tra sogno e realtà. A 26 anni sposa la cugina, che ne ha 13. Fa di sua zia una madre. Continua a scrivere, a tratti accettato dal pubblico e a tratti no.

Affonda i suoi tormenti nell’alcol, pare che tenti il suicidio. Durante uno dei suoi vagabondaggi, si ritrova su un treno diretto a Filadelfia, privo di sensi, alcolizzato e dolorante. Viene rimandato a Baltimora, dove finisce in un tumulto cittadino dovuto alle elezioni e altri eventi locali. Gli vengono somministrati intrugli alcolici tremendi che lo mandano in uno stato di delirio incontrollabile: è l’inizio della fine. Viene ricoverato, prega che qualcuno abbia pietà di lui e ponga fine alle sue sofferenze.

Ebbi un peccato solo, non seppi esser felice.

Nell’ottobre del 1849 muore in un ospedale, chiedendo aiuto al medico curante e a Dio.

Le opere

Le opere di Edagar Allan Poe spaziano tra una lunga serie di racconti: racconti fantastici, racconti umoristici e di vario genere. Un solo romanzo completo, Arthur Gordon Pym, seguito da altri tentativi di romanzo e altri scritti, come Il diario di Julius Rodman.

Gli scritti di Poe vanno poi dalla poesia alla critica e, benché abbia composto un solo romanzo, ha lasciato un bagaglio culturale per i secoli a venire che tutt’oggi ha molto da insegnare e che ha gettato le basi per interi filoni letterari.

Il libro

Come anticipato, il libro in questione fa parte di una collana edita da Mondadori negli anni 70, difficilmente reperibile oggi se non in qualche biblioteca o mercato dell’usato. Tuttavia, se dovesse capitarvi di imbattervi in questo volume, vi consiglio di recuperarlo e dedicargli qualche ora: un volume che ha il sapore d’altri tempi (soprattutto per via dell’impaginazione e dei contenuti grafici) e che contiene parecchie informazioni biografiche e curiosità sull’autore.

su instagram: le mie foto ispirate a questo e altri libri

sul blog: tutte le recensioni

Il racconto della vecchia balia

Il racconto della vecchia balia Book Cover Il racconto della vecchia balia
Elizabeth Gaskell
Horror
ABEeditore
2021
Copetina flessibile
96

"Il racconto della vecchia balia" è uno scritto breve pubblicato nel 1852 in una raccolta dallo stesso titolo. Pare addirittura che lo stesso Charles Dickens volesse vederlo concluso, esortando l'autrice Elizabeth Gaskell a completarlo. La balia del racconto narra a dei giovani ascoltatori la storia della piccola Rosamond che, rimasta orfana, viene affidata alle cure di lontani e anziani parenti i quali, nel freddo della loro vecchia dimora, si dicono disponibili a prendersi cura di lei. Ma c'è un segreto misterioso che riguarda la storia familiare all'origine delle spettrali incursioni notturne di uno spirito bambina e del lugubre quanto minaccioso suono di un organo che riecheggia nell'ala est del nobile maniero nelle notti più tempestose. Esso appartiene a una tragica vicenda familiare che si è consumata molti anni addietro. Gaskell trasporta il lettore in una storia di fantasmi della vecchia Inghilterra, tra magioni infestate, paesaggi innevati, famiglie maledette e spettri che si aggirano per la brughiera. Un racconto "classico" in tal senso, rappresentativo di un genere tanto apprezzato quanto diffuso.

Il racconto della vecchia balia è uno scritto breve di Elizabeth Gskell, pubblicato nel 1852 in una raccolta dallo stesso titolo.

Edito oggi da ABEDITORE, confezionato nella sua veste migliore: quest’edizione contiene una postfazione della traduttrice che fa chiarezza non solo sulla traduzione, ma anche sul contenuto del racconto.

Si tratta infatti di un racconto gotico/horror ottocentesco molto affascinante, elegante e inquietante al punto giusto. Ambientato in un maniero solitario, in mezzo alle brughiere, in un paesaggio invernale cupo e nevoso.

Si basa su un concetto molto semplice, spesso sfruttato nel genere horror: l’apparizione del fantasma di una persona deceduta in passato, ad “infestare” la proprietà di un tempo. Fattore reso ancora più suggestivo se si tratta di un bambino.

In questo caso la presenza misteriosa è quella di una bambina morta di freddo e fame a causa della lite furiosa tra la madre e il nonno paterno: questa tremenda lite familiare ha ripercussioni tali che, dopo decenni, le anime dannate dei membri della famiglia si ripresentano ancora e fanno sentire il loro volontà a chi è rimasto in vita, nonostante tutto.

A raccontare i fatti è, appunto, la balia. Ai tempi in cui si sono verificati i fatti era solo una ragazzina che tentava di proteggere la sua padroncina dal cedere al richiamo della bambina morta.
Ora, la vecchia balia riporta la storia ai figli della bella donna che è stata la sua padrona in gioventù.

Come anticipato all’inizio di questo articolo, ci sono state alcune controversie sulla trama di questo racconto: se si analizza con attenzione, infatti, si scoprono alcune incongruenze dei fatti raccontato tra il principio e la fine (un esempio è l’esposizione dei misteriosi ritratti raffiguranti la giovane padroncina e sua sorella). Proprio per questo motivo è stato inserito un approfondimento al fondo del romanzo.

《𝗖𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗳𝗮 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂̀, 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗳𝗮 𝗶𝗻 𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮𝗶𝗮!》

Il racconto della vecchia balia – Oltre la trama

Al di là della controversie sulla trama, sull’articolazione dei personaggi e quant’altro, Il racconto della vecchia balia è un racconto coinvolgente, scritto in modo elegante, con uno stile d’altri tempi che renderebbe affascinante qualsiasi racconto. Nonostante si tratti di un racconto breve, riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso e creare un senso di inquietudine e sospetto sin dalle prime pagine. Il racconto in prima persona lascia presumere che la vicenda si sia conclusa senza ripercussioni gravi (la narratrice è quantomeno in vita), ma si ha la sensazione che qualcosa di grosso debba accadere. E infatti è così: la balia rimane una spettatrice, coinvolta solo marginalmente nella vicenda, e racconta tutto dopo molti anni.

Un’ulteriore nota va fatta per l’edizione: estremamente curata, dalla scelta della carta alle illustrazioni interne. ABEditore è sempre una garanzia. Consigliatissimo.


recensioni: indice

ImmagiLettere n.4: Hermes

Le #ImmagiLettere sono arrivate!!!

?Cosa sono?
L’idea da cui sono nate è quella di “far arrivare una storia a qualcuno”. Una storia nuova, un racconto breve, che arriva per posta e porta con sé un po’ di mangia.

? Non si tratta di un semplice racconto, bensì di un racconto illustrato, imbustato e corredato di sorpresine!

//Un’ImmagiLettera nuova ogni mese: i racconti saranno scritti da diverse autrici e saranno tutti a tema fantasy, steampunk, gotico, horror o fantascientifico.

ImmagiLettere: N.4 HERMES

Questa lettera contiene:

    • un racconto breve con grafica fatta de me e scritto da Venus Marion
    • un segnalibro magnetico a tema

Il racconto si intitola Hermes: fantascientifico, ambientato su una navicella spaziale capitanata da Lance – un Lancillotto del futuro che, anche in questa storia, farà la differenza.

Per qualsiasi informazione aggiuntiva contattatemi, altrimenti aspettate l’arrivo del postino con le vostre lettere e concedetevi un attimo di relax!


Tutto il materiale contenuto nelle ImmagiLettere è realizzato senza l’uso di plastica.

Le illustrazioni di questa ImmagiLettera sono realizzate a mano con inchiostro e pennino, per poi essere digitalizzate, così come il testo e il titolo del racconto.

 

 

Il purgatorio di Dante – Graphic Novel

Il Purgatorio di Dante in graphic novel Book Cover Il Purgatorio di Dante in graphic novel
Cristiano Zuccarini
Comics & Graphic Novels
Chiaredizioni
2021


Il Purgatorio di Dante: una Graphic Novel di recente pubblicazione che merita di essere letta e aggiunta alla collezione!

Le opere del Sommo Poeta sono state rivisitate in tantissimi modi, nel corso negli anni: traduzioni diverse, edizioni illustrate e. relativamente di recente, fumetti e graphic novel. In realtà, sembra che l’edizione originale della Divina Commedia sia andata persa e che quella che oggi conosciamo e studiamo sia semplicemente la trascrizione più simile all’originale. Ha attraversato i secoli per arrivare fino a noi e si rivela tutt’oggi una delle opere più complesse e imponenti che siano mai state scritte.

Questa è un’edizione illustrata di Cristiano Zuccarini (Autore), Ernesto Carbonetti (Illustratore), estremamente “visuale”, adatta ad un pubblico molto vasto: adulti, ragazzi, appassionati e non.

Il Purgatorio di Dante: le illustrazioni

Questa edizione del Purgatorio si contraddistingue, ovviamente, per le illustrazioni. Le tavole sono molto particolari: uniscono tinte piatte a gradienti e pattern in modo insolito. Per esempio nelle rappresentazioni di Dante si trovano abiti in tinta piatta e le parti del corpo esposte (viso, mani) con sfumature e dettagli. Sicuramente sono molto d’impatto, soprattutto grazie a due fattori: i colori e i contrasti. La palette utilizzata per l’intero volume è composta da una quantità ridotta di colori che creano forti contrarti: bianco e nero, ovviamente, ma soprattutto rosso e ciano – grazie ai quali si hanno i contrasti più percepibili e capaci di trasmettere sensazioni forti (*); troviamo poi sfumature che vanno dal beige al marrone con cui sono stati dipinti pelle, cielo e altre parti di sfondo.

*Torniamo alle sensazioni che le tavole trasmettono. Si può dire che, in generale, trasmettano un senso di angoscia e inquietudine – come è giusto che sia, trattandosi del Purgatorio. In questa sezione della Divina Commedia, infatti, Dante si trova a dover riflettere su vari aspetti di sé e del suo passato, nonché sulle vite e sulle vicende che riguardano le persone che incontrano. Nel Purgatorio si trovano le anime di coloro che in vita avevano una propensione al peccato e devono quindi purificarsi e pentirsi prima di accedere al Paradiso. Ogni anima deve scontare pene pari ai peccati commessi in vita. Ecco che l’atmosfera si fa inquietante e “oppressiva” benché, procedendo verso il Paradiso, si faccia più tollerabile e positiva: i colori e la composizione delle tavole trasmettono esattamente questo.

I testi

Trattandosi di un’edizione a fumetti, ovviamente, i testi sono ridotti al minimo indispensabile. Vengono alternati estratti dei canti (riassunti tramite versi e immagini) e riassunti in prosa, che fanno da tramite tra un canto e l’altro. La percezione di questa struttura può essere interpretata in due modi: per alcuni può essere vantaggiosa perché permette una lettura “semplificata” dell’opera, per altri può essere confusionaria perché alterna un lessico antico ad una prosa moderna. Trattandosi però di un volume rivolto anche ad un pubblico molto giovane, potrebbe essere un buon compromesso per un primo approccio alla Divina Commedia.

In conclusione

Consiglio questo libro a tutti gli appassionati di Dante, di fumetto e ai lettori alla ricerca di edizioni fuori dal comune. Personalmente ho apprezzato molto l’uso dei colori e l’idea generale. Sempre personalmente avrei fatto alcune scelte diverse per quanto riguarda al composizione grafica (per esempio non avrei “tirato” i font nella numerazione dei canti). Per concludere, ecco alcune immagini che possono aiutare ad avere un’idea precisa sul contenuto dell’opera.

 


Approfondimento: Dante, il maestro dell’horror simbolico

Altre recensioni: Il Giornale

 

///Ringrazio Diffondi Libro per avermi dato la possibilità di leggere questo libro in anteprima

La ragazza invisibile

La ragazza invisibile Book Cover La ragazza invisibile
Mary Shelley
Classici, Racconto
Coppola Editore
2020
Copertina flessibile

La madre di Frankenstein ci regala una perla di narrativa gotica. Un racconto breve, pochissimo tradotto in italiano. Fantasmi e amori in frantumi animano un Galles ottocentesco. Rosina ama segretamente Henry. Quando il padre del ragazzo, Sir Peter Vernon, scopre il loro amore sbatte fuori di casa la ragazza. Henry ha il cuore in frantumi e cerca la sua amata tra i boschi bui. Nel villaggio non si fa altro che parlare di una ragazza invisibile, uno spettro notturno. Rosina è la ragazza invisibile? Riuscirà Henry a trovare Rosina? Sir Peter perdonerà il loro amore? Un Romeo e Giulietta d’Oltremanica, un dramma gotico a lieto fine.

La ragazza invisibile è un racconto breve di Mary Shelley, l’autrice famosa per l’opera Frankenstein.

Recentemente pubblicato in una nuova edizione italiana, è il libro più piccolo della mia collezione. 6×13 cm di pura poesia: Mary Shelley, con il suo stile elegante e curatissimo, ha creato un racconto breve praticamente perfetto.

Horror e fiaba si mescolano alla perfezione unendo gli elementi tipici di uno alla struttura dell’altra. Benché si tratti, appunto, di una storia molto breve, è sorprendete come l’autrice sia riuscita a renderla ricca di dettagli, descrizioni di luoghi, sensazioni, atmosfere e personaggi – tanto da rendere tutto assolutamente percettibile e immaginabile dal lettore.

Non è finita qui: il racconto ha una struttura complessa e addirittura diversi punti di vista. Racconta di una storia d’amore impossibile, con cui si intrecciano morte, vendetta, inganno, violenza e… fantasmi.
Ambientato nel Galles dell’800, racconta la storia di un giovane di nome Henry, che viaggia per mare ed è in pena per un amore che non può vivere a causa della propria famiglia.

Durante uno dei sui viaggi in mare, Henry e il suo equipaggio vengono compiti da una forte tempesta ma riescono a salvarsi grazie ad un faro acceso – che si dice sia disabitato da tempo immemore.

Secondo una leggenda, a tenere acceso il faro è, appunto, la ragazza invisibile, una misteriosa presenza su cui non si sa nulla, se non che sia in pensa per il suo amore perduto e che vaghi alla sua ricerca.

Qual è il legame tra Henry e la ragazza invisibile? Dopo essere scampato a morte certa, riuscirà Henry a coronare il suo sogno e vivere con la sua amata?


Questo breve racconto è davvero un gioiellino, un piccolo capolavoro della letteratura ottocentesca, scritto da una della maggiori esponenti letterarie del periodo. Un racconto gotico che, stranamente, ha anche un lieto e fine… ma soprattutto un bel messaggio per ogni lettore! CONSIGLIATISSIMO!


Per tutte le altre recensioni: il giornale

ImmagiLettere n.3: Draksangen

Le #ImmagiLettere sono arrivate!!!

?Cosa sono?
L’idea da cui sono nate è quella di “far arrivare una storia a qualcuno”. Una storia nuova, un racconto breve, che arriva per posta e porta con sé un po’ di mangia.

? Non si tratta di un semplice racconto, bensì di un racconto illustrato, imbustato e corredato di sorpresine!

//Un’ImmagiLettera nuova ogni mese: i racconti saranno scritti da diverse autrici e saranno tutti a tema fantasy, steampunk, gotico, horror o fantascientifico.

ImmagiLettere: N.3 DRAKSANGEN

Questa lettera contiene:

    • un racconto breve illustrato da me, scritto da N.C. Tailor
    • il canto sui draghi*
    • il certificato di adozione del drago*
      *questi due avranno senso dopo aver letto il racconto e, mi raccomando, non tradite la promessa!

Il racconto si intitola Draksangen: fantasy classico di ispirazione nordica;
i protagonisti sono due ragazzini che hanno scelto di salvare la specie dei draghi dello sterminio delle creature messo in atto dagli umani.

Per qualsiasi informazione aggiuntiva contattatemi, altrimenti aspettate l’arrivo del postino con le vostre lettere e concedetevi un attimo di relax!


Tutto il materiale contenuto nelle ImmagiLettere è realizzato senza l’uso di plastica.

Le illustrazioni di questa ImmagiLettera sono realizzate a mano con inchiostro e pennino, per poi essere digitalizzate, così come il testo e il titolo del racconto.

 

 

ImmagiLettere n.2: Questo Presente

Le #ImmagiLettere sono arrivate!!!

?Cosa sono?
L’idea da cui sono nate è quella di “far arrivare una storia a qualcuno”. Una storia nuova, un racconto breve, che arriva per posta e porta con sé un po’ di mangia.

? Non si tratta di un semplice racconto, bensì di un racconto illustrato, imbustato e corredato di sorpresine!

//Un’ImmagiLettera nuova ogni mese: i racconti saranno scritti da diverse autrici e saranno tutti a tema fantasy, steampunk, gotico, horror o fantascientifico.

ImmagiLettere: N.2 QUESTO PRESENTE

Questa lettera contiene:

    • un racconto breve illustrato da me, scritto da Sara Vidus 
    • una cartolina che la protagonista lascia per tempi passati o futuri, con un messaggio sempre valido <3
    • un charm… No: è un pezzo della macchina del tempo di Bernice!!

Il racconto si intitola Questo presente: ambientazione Steampunk, protagonista sorprendente!

Per qualsiasi informazione aggiuntiva contattatemi, altrimenti aspettate l’arrivo del Corvo Spaventapasseri con le vostre lettere!


Tutto il materiale contenuto nelle ImmagiLettere è realizzato senza l’uso di plastica.

Le illustrazioni sono realizzate a mano con china e pennino, per poi essere digitalizzate, oppure realizzate in digitale e completate con altri elementi grafici.

 

 

ImmagiLettere n.1: Exurgit Tenebra

Le #ImmagiLettere sono arrivate!!!

?Cosa sono?
L’idea da cui sono nate è quella di “far arrivare una storia a qualcuno”. Una storia nuova, un racconto breve, che arriva per posta e porta con sé un po’ di mangia.

? Non si tratta di un semplice racconto, bensì di un racconto illustrato, imbustato e corredato di sorpresine!

//Un’ImmagiLettera nuova ogni mese: i racconti saranno scritti da diverse autrici e saranno tutti a tema fantasy, steampunk, gotico, horror o fantascientifico.

ImmagiLettere: N. 1 EXURGIT TENEBRA

Questa prima lettera contiene:

    • un racconto breve illustrato da me, scritto da Venus Marion (Autrice di Gloria, Tutti i demoni sono qui, La settima imperatrice, ecc.)
    • la scheda personaggio per il protagonista del racconto, con illustrazioni originali
    • uno sticker adesivo con l’illustrazione del Corvo Spaventapasseri
    • un segnalibro fatto a forma di piuma (di corvo, ovviamente)

Il racconto si intitola Exurgit, Tenebra – Risorgi, Tenebra! e si può definire un fantasy con qualche richiamo all’horror.

Per qualsiasi informazione aggiuntiva contattatemi, altrimenti aspettate l’arrivo del Corvo Spaventapasseri con le vostre lettere!


Tutto il materiale contenuto nelle ImmagiLettere è realizzato senza l’uso di plastica.

Le illustrazioni sono realizzate a mano con china e pennino, per poi essere digitalizzate. I fogli sono antichizzati con caffè.

 

Frankenstein

Frankenstein Book Cover Frankenstein
Mary Shelley
Fantascienza, Classici
2012
304

Recensire un classico della letteratura come Frankenstein è da presuntuosi perciò, come ogni volta che si parla di classici, mi limiterò a sottolineare tutta la mia ammirazione e a dare il mio piccolo contributo nel diffondere questi capolavori.

Frankenstein

Classico della letteratura inglese dell’800, Frankenstein ha fatto discutere ai tempi della pubblicazione e continua a farlo, benché in modo diverso. Scritto da Mary Shelley quando aveva appena 19 anni, è diventato un pilastro della letteratura horror-fantascientifica.

Racconta la storia del giovane Victor, uno studente universitario che, sopraffatto dall’avidità di conoscenza, si lascia trasportare in un’esperienza senza precedenti nella storia dell’uomo: l’infusione della vita in un corpo inanimato.

Né le proporzioni né la complessità del progetto ponevano un freno al mio desiderio di metterlo in atto. Fu dunque nel tumulto di questi sentimenti che iniziai la creazione di un essere umano. […]

Vita e morte erano diventate per me solo barriere convenzionali da infrangere prima di poter finalmente riversare torrenti di luce sull’oscurità del mondo.

L’esperimento lo consuma, lo mette alla prova fisicamente e psicologicamente, portandolo sull’orlo del collasso, ma tuttavia ha successo. La sua creatura animata, però, ha un aspetto inquietante e una forza sovrumana: in una fase di rigetto verso la scienza e il suo stesso esperimento, Victor allontana la creatura e fugge lui stesso.

Il mostro, però, nonostante il rifiuto subito dal suo stesso creatore, ha un animo buono ed è deciso a migliorare sé stesso per ottenere l’approvazione del genere umano, nonostante le sue sembianze. Dopo mesi e mesi di vagabondaggio trova un riparo presso una famiglia, dalla quale apprende gli usi e costumi dell’uomo, impara a parlare e a leggere, nonché una lunga serie di nozioni e abilità. Il giorno della prova finale – la sua comparsa davanti all’ignara famiglia – arriva e il mostro viene rifiutato e cacciato ancora una volta.

<<Tutti gli uomini detestano gli esseri infelici; puoi dunque immaginare quanto possa essere detestato io, il più infelice tra tutti gli esseri viventi! Persino tu, colui che mi ha creato, detesti e disprezzi la tua creatura, […]>>

A questo punto, consapevole di non p0ter esser accettato da alcun essere umano, decide di trovare il suo creatore per farsi “costruire” una compagna a sua immagine. Victor dapprima accetta, ma poi cambia idea e si rifiuta di ripetere l’esperimento: da quel momento in poi il mostro decide di vendicarsi su Victor e sulla sua famiglia, incolpandolo della sua infelicità e delle sue sventure. I due finiscono per distruggersi reciprocamente, in una lenta agonia fatta di botte e risposte.

Esisteva qualcuno, a parte me, il suo creatore, capace di credere, se non per l’evidenza dei fatti, all’esistenza di un monumento in carne e ossa, dedicato alla superbia e all’ignoranza, e che io avevo lasciato libero per il mondo?

Per motivi opposti diventano entrambi vittime: Victor si considera una vittima perché condannato ad una sofferenza infinita a causa della sua stessa creazione e si colpevolizza per le sofferenze della sua famiglia; il mostro si considera una vittima perché nessuno lo accetta, nemmeno il suo stesso creatore – il quale, per di più, si rifiuta di esaudire il suo unico desiderio.

Perché dovrei io, dunque, rispettare l’uomo che mi condanna?

Questa lenta lotta all’ultimo sangue ha ovviamente un tragico epilogo per entrambi i protagonisti e, anche grazie al finale, si può scegliere come interpretare l’intero romanzo.

Oltre la trama

Frankenstein è un romanzo complesso per molti aspetti può essere analizzato su più livelli. Lo si può leggere “semplicemente” come un romanzo di fantascienza con una trama e uno stile impeccabili, oppure lo si può interpretare in diversi modi.

Attraverso i due protagonisti, infatti, porta alla luce alcune caratteristiche, atteggiamenti, difetti e lati crudeli e meschini tipici dell’essere umano – e di come, spesso, pur partendo con le intenzioni migliori, si finisca per trasformarle in azioni incredibilmente egoiste e crudeli,

Dal primo momento si ha l’esempio di Victor: spinto da un’insaziabile curiosità e desiderio di conoscenza, si ritrova alla fine ad essere vittima del suo egoismo, della sua avidità e dal suo desiderio di fama. Tant’è che, con l’evolversi della storia, cambia profondamente come persona e ricorda sé stesso da bambino (felice, spensierato e amato), quando non si era ancora lasciato consumare da sé stesso per ritrovarsi solo, malato e bugiardo.

Durante il suo percorso – dall’inizio dell’esperimento al rifiuto della sua stessa creazione – Victor passa attraverso diversi stadi: è euforico all’inizio – poi è dubbioso – in seguito ha un totale rifiuto per ciò che ha fatto – si colpevolizza – identifica sé stesso come vittima di tutto l’accaduto.

L’intero romanzo si rivela quindi un’analisi dell’animo e della psicologia dell’essere umano. Dopo Victor, infatti, è il turno della sua creatura: attraverso il mostro si hanno altre analisi della psiche e dell’animo umano. Il mostro in qualche modo “nasce” e, per questo motivo, ha prime esperienze paragonabili a quelle di un neonato e deve imparare a fare qualunque cosa. Come primo ricordo ha l’abbandono da parte del suo stesso creatore: nel momento in cui la capacità di pensiero e la sfera emotiva si incontrano, il mostro sente l’abbandono e capisce di doversela cavare da sé.

Il suo secondo incontro con il genere umano è anche peggiore del primo: un rifiuto totale, dovuto principalmente al suo aspetto.

Decide così di isolarsi e studiare gli esseri umani standone lontano: apprende molto sul lavoro manuale, sulle esigenze di un individuo, sul linguaggio e sulla lettura, ma soprattutto cerca di comprendere il più possibile sui rapporti che legano le persone sul modo per potersi avvicinare ad esse – comportandosi come loro.

Anche dopo mesi di studio, però, i suoi tentativi di farsi accettare risultano vani. Viene cacciato e – cosa ancor più grave – si rende conto dell’effetto che ha sulle persone e se ne colpevolizza. A questo punto comprende che non c’è posto per lui se non con un suo simile e decide di chiedere una compagna al suo creatore. Lo cerca ovunque e, quando lo raggiunge, si fa promettere la creazione di un essere simile a lui per poter essere felice. 

Quando anche quest’ultimo desiderio si rivela inesaudibile, la creatura decide di vendicarsi nei confronti di chi l’ha creato, rendendo Victor una persona infelice quanto lui.

Anche in questo caso si presentano diversi spunti di riflessione: a partire dagli effetti dell’abbandono, alla perseveranza tipica di alcuni individui che tendono a non arrendersi mai, fino ad arrivare alla volontà di trascinare tutti al proprio livello, al desiderio di vendetta che prevarica su qualsiasi altro pensiero e alla trasformazione che porta un individuo ad essere come colui che odia di più.

Non è semplice menzionare ogni singolo aspetto dell’essere umano che viene preso in considerazione in questo romanzo, anche perché l’interpretazione è soggettiva, ma è innegabile che, attraverso i vari personaggi, l’autrice sia riuscita a creare una rappresentazione completa e dettagliata di molti degli elementi che compongono la psiche e l’animo umano.

Per finire, un tocco di maestria è dato dal fatto che si tratti di un romanzo epistolare: è una terza persona, non coinvolta direttamente nei fatti (almeno fino all’epilogo) che riporta tutta la vicenda mentre gli viene raccontata da Victor: questo aggiunge un ulteriore punto di vista, oltre al fatto che sia Victor a raccontarla.

Uno stile estremamente elegante, fluido e curato, unito ad un ritmo costante e ad una trama ricca di avvenimenti e spunti di riflessione, creano un romanzo perfetto.

In conclusione

Si potrebbe scrivere di questo romanzo per ore e ore senza rendergli giustizia: ci sarebbe sempre qualcosa da aggiungere e qualche dettaglio che non è stato menzionato. Perciò, semplicemente, consiglio a tutti di leggerlo!

 

I Salici

I salici Book Cover I salici
Algernon Blackwood
Weird, Horror, Classici
2019
141

Durante un viaggio in canoa sul Danubio, due uomini sono costretti a fermarsi su un'isola a causa della corrente. Quello che doveva essere un tranquillo campeggio temporaneo si trasforma in un'esperienza inquietante e soprannaturale: i salici che ricoprono l'isola sembrano muoversi e bisbigliare, al soffio del vento, dando l'impressione di essere vivi; si percepisce la presenza di entità ostili invisibili e spaventose, che mettono in dubbio ogni capacità di raziocinio. La forza narrativa e la potenza evocativa delle immagini creano una tensione crescente nel lettore, il quale – come avviene per i due protagonisti – si troverà coinvolto in una battaglia tra il reale e il surreale. Gli eventi accaduti sono reali o frutto di un'immaginazione sovra-eccitata e suggestionabile? "I salici" di Algernon Blackwood è un esempio riuscitissimo di wird fiction, al punto da essere definito da Lovecraft come il miglior racconto del sovrannaturale di tutta la letteratura inglese.

 


I Salici è un racconto, pubblicato da ABEditore come libricino illustrato, di Algernon Blackwood.

I SALICI

Conosciuto come simbolo del genere weirdquesto racconto unisce psicologia e horror. Racconta, infatti, la storia di due campeggiatori che scelgono un luogo non proprio ospitale per trascorrere la notte e porta il lettore in un vortice di paura ed ansia.

La vicenda è narrata in prima persona da uno dei due campeggiatori. Durante la lettura, si ha modo di apprendere il passato dei due protagonisti: hanno alle spalle svariate avventure insieme, cosa che ha creato un rapporto di fiducia profonda e amicizia. Questo aspetto è fondamentale al fine di comprendere a pieno l’intento e il messaggio di questo racconto: la paura è capace di rivoltare completamente un individuo, trasformarlo nel suo opposto, insinuare in lui sospetto e ansia al punto di trasformarlo il una creatura egoista, sospettosa e meschina.

Tutto ciò viene espresso tramite un’avventura notturna: durante il loro viaggio per l’Europa, i due amici si fermano al limite di una foresta di salici per trascorrere la notte, si accampano su un terreno aperto, nei pressi di un fiume e svolgono le loro abituali attività di campeggio. Durante la notte il protagonista narrante si sveglia e inizia a percepire strane sensazioni: sembra che il paesaggio intorno a lui sia animato come un’entità indipendente e ostile alla loro presenza.

Al loro risveglio, i due notano dettagli inspiegabili nel paesaggio circostante e nel loro equipaggiamento: il dubbio e la sfiducia reciproca inizia a insinuarsi in loro e ad avere la meglio sulla razionalità e sul rapporto precedente.

Oltre la trama

Come anticipato, I Salici è un racconto che ha fatto la storia di un genere letterario: “strano” – ed è strano sul serio! Non si può negare, però, che sia strano quanto coinvolgente e assolutamente “riuscito”. L’intento dell’autore è quello di mostrare i lati più meschini e abietti dell’essere umano, e ci riesce. Vuole dimostrare come la vita e la percezione degli eventi siano condizionate estremamente dalla paura, e ci riesce. La paura dell’ignoto: quella paura a cui non si riesce a dare una forma, un volto, un’identità, ma è più presente e più percepibile di qualsiasi cosa materiale. Questa è la paura di cui Blackwood parla, questa è la paura capace di trasformare un essere umano e scuoterlo in un modo che non credeva possibile.

Uno stile fluido e un ritmo serrato completano l’opera: 141 pagine da leggere tutte d’un fiato.

Una lettura assolutamente consigliata per appassionati e neofiti. Un’edizione impeccabile ed esteticamente perfetta.

 


Recensioni: INDICE

 

Reflections

Reflections Book Cover Reflections
Cris Ortega
Comics & Graphic Novels
9 January 2014
Copertina flessibile
64

"There is a legend that tells Reynaud Manor is haunted by the apparition of a lady in a wedding gown, seen from time to time reflected in the mirrors.But as its inhabitants are found dead under strange circumstances, what appeared to be a common tale starts to become a fateful reality."Reflections is a one-shot comic book that includes two short stories: "Reflections", an horror story that takes place in victorian times, and "The Valley of Olives", a tragic medieval romance.

Reflections è una graphic novel di Cris Ortega, nota illustratrice spagnola.

In questa sua pubblicazione sono presenti due racconti: il primo dei due, Reflections, da il nome al libro.

Come suo solito, l’artista unisce gotico e romantico all’horror, creando una perfetta combinazione di generi e stili. Il risultato finale è, in questo caso, un fumetto con la struttura narrativa di un giallo classico, ma in cui subentrano componenti tipiche dell’horror.

Nei due racconti, infatti, compaiono fantasmi e presenze sinistre che vengono coinvolte in omicidi e quant’altro.

Reflections: l’arte

La struttura dei racconti è piuttosto semplice, come giusto che sia, per permettere al lettore di concentrarsi maggiormente sulle tavole presenti nel libro.

Cris Ortega è un’artista straordinaria e, ancor di più, è una colorista incredibilmente dotata. In quest’opera in particolare si possono notare le sue abilità di colorista soltanto in copertina, ma il contenuto non è assolutamente di minor qualità nonostante sia in bianco e nero.

Reflections è un libricino che si legge molto in fretta, data la sua lunghezza. Tuttavia, merita soffermarsi sulle illustrazioni per apprezzarlo a pieno.

In conclusione: mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti del fumetto e dei libri illustrati. Personalmente l’ho apprezzato molto… Buona lettura!


Recensioni: INDICE

Spietati gentiluomini

Spietati gentiluomini Book Cover Spietati gentiluomini
Ginn Hale
Fantasy
2016
Copertina flessibile

Belimai Sykes è molte cose. È un prodigo, il discendente di antichi diavoli, una creatura di oscure tentazioni e rari poteri. È anche un uomo con un passato brutale e una pericolosa dipendenza.E Belimai Sykes è l’unico uomo a cui il capitano William Harper può rivolgersi quando deve affrontare una serie di sanguinosi omicidi.Il signor Sykes, però, non lavora gratuitamente e il prezzo della sua frequentazione costerà al capitano Harper ben più della propria reputazione. Dai palazzi sontuosi dei nobili, dove la vivisezione e la stregoneria sono celati da una patina dorata, ai quartieri malsani dei Bassinferi, il capitano Harper deve combattere per la giustizia e per la propria vita.Ha molti nemici e il suo unico alleato è un diavolo che conosce fin troppo bene. Sono questi i pericoli che si incontrano quando si ha a che fare con gli spietati.

Spietati gentiluomini è un romanzo fantasy-gotico moderno con la struttura di base di un thriller.

Difficile da definire? Si. Questo romanzo è molte cose; rientra in generi diversi: ha la struttura di un giallo/thriller, ha alcuni elementi di un horror ma non troppo marcarti, ha del fantasy – senza dubbio.

Spietati gentiluomini

Belimai, il protagonista, è un prodigo dal passato discutibile, con una dipendenza pericolosa, incline all’autodistruzione, troppo duro con sé stesso e intrappolato nei ricordi di un passato tormentato e difficile ma, a tratti, comunque migliore del futuro che lo attende.

Fino al momento in cui viene ingaggiato per indagare sul caso di una misteriosa sparizione: il capitano Harper si rivolge a Belimai per ritrovare la sorella scomparsa ma questo è solo l’inizio della turbolenta avventura, che proseguirà con una serie di sanguinosi omicidi tra umani e prodighi.

Per Belimai e il capitano Harper, però, si intravede una luce alla fine del tunnel: la possibilità di un nuovo inizio, di redenzione e di pace…sarà possibile?

Spietati Gentiluomini è, quindi, molte cose: i prodighi fanno pensare all’horror, l’ambientazione ad un dark fantasy, la struttura ad un thriller.

L’unione di vari generi letterari crea in questo modo un libro originale, con elementi diversi dal solito nonostante la struttura di base sia quella di un giallo.

Lo stile dell’autrice è molto curato. La lettura risulta scorrevole e piacevole; il lettore viene completamente catturato dalla storia dei protagonisti da non curarsi delle pagine che scorrono. Il ritmo di lettura è piuttosto veloce, sia grazie allo stile che alla trama.

In conclusione:

Spietati gentiluomini si è rivelato una belle scoperta: una storia fuori da ogni schema narrativo e d’immaginazione.

Lo consiglio ai lettori che vogliono sperimentare testi nuovi e diversi!

Personalmente non conoscevo l’autrice né il libro, è stato un regalo apprezzatissimo che, oltre al piacere della lettura, mi ha regalato qualche perla di ispirazione per quanto riguarda la creazione dei personaggi e delle ambientazioni immaginarie.


Indice recensioni

Tutti i demoni sono qui

Tutti I Demoni Sono Qui Book Cover Tutti I Demoni Sono Qui
Venus Marion
Fantasy, Horror, Racconti
3 Luglio 2019
78

Qrul sul Rila, Toldre, Găeșani Alta: tre città del continente di Kherida.Tamina, Dimitri, Serpil-Eda: tre demoni necrofagi antropomorfi. Le vittime degli abusi dell'uomo sono pronte a diventare carnefici.

Tutti i demoni sono qui è una raccolta di quattro racconti horror di Venus Marion.

Si tratta di quattro racconti ambientati in zone e periodi diversi ma in uno stesso continente. Il quarto racconto, infine, crea un legame tra tutti i racconti della raccolta.

«Se il prezzo da pagare per un mondo meno crudele è ogni rimasuglio di bontà», aveva detto, sputando fuori le parole come se avessero un sapore disgustoso, «io non lo pagherò. Io non ucciderò per ordine di una razza che ci considera feccia. È ora che qualcuno ricordi a questi uomini che cosa significa la parola demone.»

Tutti i demoni sono qui: una piccola raccolta con un grande significato

Al di là delle trame, ciò che merita di essere posto in evidenza in questa raccolta è ciò che ha da trasmettere. Qualsiasi lettore, andando avanti con i racconti, non può fare altro che schierarsi dalla parte dei demoni (necrofagi antropomorfi… bestioline poco raccomandabili, almeno in apparenza).

Gli umani non sapevano cos’era l’inferno. Non l’avevano provato. Ma l’avevano creato, senza neppure saperlo. E ora avrebbero dovuto fare i conti con il fatto che ogni fossa oscura aveva i propri demoni, e se avevano trasformato l’intero pianeta in una fossa – tutti i demoni erano lì.

Ed è proprio così, lentamente e inesorabilmente, che si fa largo il pensiero che sta alla base della raccolta: la razza umana fa schifo. Fa schifo, salvo alcune sporadiche eccezioni, perché “è nella sua natura” sfruttare, torturare, abusare, corrompere, distorcere e prendere senza dare. I demoni ne sono la prova: sfruttati, deformati, usati addirittura contro i propri simili per servire gli umani. Questa razza che si crede superiore, sempre e comunque.

Di conseguenza, in vari momenti della lettura, si presentano altri temi forti: coraggio, sacrificio, amore, lealtà, giustizia, vendetta.

«Non è una guerra che possiamo vincere, Elisha.»
Nessuno di quelli che combatte una guerra lo fa per vincere.
Tamina lo aveva fissato dritto in quei suoi occhi azzurri.
«Per cosa dobbiamo farlo, allora?»
Elisha l’aveva baciata di nuovo. «Per essere liberi.»

Insomma, Venus Marion è sempre una grande fonte di divulgazioni dei temi più importanti, sia che decida di ambientarli nel Medioevo (Gloria) o in qualche strano continente abitato da demoni dalle sembianze semi-umane.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici di questo libro, oltre ad elogiare come sempre l’autrice per il modo in cui esprime qualsiasi cosa, si può solo fare un paragone con i libri letti in precedenza. Ebbene: cambia l’ambientazione, sia storica che geografica (in questo caso si parla di un continente inventato di nome Kherida, in un tempo X), e di conseguenza cambiano lo stile, il lessico, il ritmo…OTTIMO!

Consiglio questo libro agli amanti del genere e a tutte le persone non facilmente impressionabili da membra dilaniate e pasti a base di umani o demoni. Si legge molto velocemente e, personalmente, trovo sia molto originale 🙂


PS. Venus Marion è una matta enorme: ADORO.

Bibliografia di V. recensita da me:


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