I Medici

I Medici - una dinastia al potere
I Medici
Matteo Strukul
Romanzo storico
Newton Compton
2018
Copertina rigida

Firenze, 1429. Alla morte del patriarca Giovanni de’ Medici, i figli Cosimo e Lorenzo si trovano a capo di un autentico impero finanziario, ma, al tempo stesso, accerchiati da nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine. In modo intelligente e spregiudicato i due fratelli conquistano il potere politico, bilanciando uno spietato senso degli affari con l’amore per l’arte e la cultura. Mentre i lavori per la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore procedono sotto la direzione di Filippo Brunelleschi, gli avversari di sempre continuano a tessere le loro trame. Fra loro c’è anche una donna d’infinita bellezza, ma dal fascino maledetto, capace di ghermire il cuore di un uomo. Nell’arco di quattro anni, dopo essere sfuggito a una serie di cospirazioni, alla peste e alla guerra contro Lucca, Cosimo finirà in prigione, rischiando la condanna a morte. Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, questo romanzo narra la saga della famiglia più potente del Rinascimento, l’inizio della sua ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, sanguinari mercenari svizzeri…

I Medici: vol-1

Il libro:

Partiamo dall’unica certezza: è un romanzo storico. Questo implica che al suo interno si trovino scene di diverso tipo: guerra, amore, sesso, storia a tutti gli effetti e su diversi livelli (storia italiana, storia fiorentina, singole storie dei protagonisti).

Detto ciò, si può analizzare il libro nella sua struttura: fin dall’inizio si capisce come il libro sia in realtà il prologo di una serie; il ritmo è lento, tremendamente lento, proprio per predisporre i volumi seguenti.

Traendo le conclusioni al termine della lettura, infatti, si nota come i fatti storici narrati (sui vari livelli) sono pochi e fanno riferimento ad un breve periodo.

La maggior parte della narrazione è incentrata su Schwartz,  Laura e sulle vicende sessuali di quest’ultima (I Medici hanno un ruolo marginale il tutto ciò). Su questo vorrei fare una precisazione: queste vicende fanno parte del racconto, come è giusto che sia, soprattutto in un romanzo storico; tuttavia, credo che con la quantità esigua di personaggi presenti nel libro, queste scene siano un po’ troppo ripetitive (e fin troppo dettagliate).

I personaggi principali sono ben descritti e dettagliati, benché – a mio parere – siano pochi per il contesto in cui vengono inseriti.

L’atmosfera fiorentina avrebbe dovuto influire positivamente sulla resa finale del romanzo ma, in realtà, passa in secondo piano, coperta da intrighi, sotterfugi e inganni che fanno da base all’intero romanzo.

Nello stile, il romanzo trova un punto a proprio favore: l’autore, infatti, mescola in modo molto omogeneo descrizioni e dialoghi, creando, scegliendo con cura i termini e rendendo la lettura molto fluida e scorrevole.

Cosa non mi è piaciuto

  1. La trama dispersiva;
  2. La scarsità di personaggi.
  3. Il voler mescolare a tutti i costi uno stile di narrazione moderno con un lessico antico

In conclusione:

Premetto che questo è un giudizio personale e molto probabilmente non sarete d’accordo con me. Ad ogni modo, mi sento di dire che lo considero più un romanzo rosa (un po’ spinto) che un romanzo storico.

Alcuni tratti del romanzo storico li ha, senza dubbio, ma semplicemente perché è ambientato nel 400 e riporta alcuni fatti che riguardano la famiglia dei Medici.

Prima di aver letto cinquanta pagine, ci si trova davanti la prima scena di sesso tra Laura e Schwartz: capisco che Il Trono di Spade sia stato un esempio per tutti, ma la quantità di personaggi è impressionante e le scene di questo tipo sono comunque più rade.

Detto ciò, penso che chiunque non abbia una passione sfrenata per i romanzi storici fedeli ai fatti e ai personaggio, possa apprezzarlo sicuramente per lo stile e la semplicità con cui lo si può leggere.

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