Silenzio

Recensione | Silenzio

Perché ho fatto una cosa simile? Perché? Perché?
Nei boschi una cicala friniva roca. Dunque intorno c’era silenzio.

La storia

Silenzio è un romanzo storico delicato e affascinante, nonostante i temi trattati e le scene rappresentate non siano altrettanto delicate. Narra la storia del Giappone, nel 1600, periodo in cui il cristianesimo era in forte espansione e i missionari cristiani avevano come obiettivo primario quello di trasmettere il proprio credo, a qualsiasi costo.

In questo modo si trovano di fronte a diverse reazioni nei vari paesi in cui si avventurano: approvazione e accoglienza oppure disapprovazione e reazioni violente. In Giappone, in particolare, ha in un primo momento accolto il cristianesimo e, successivamente, lo ha rifiutato in quanto – secondo l’imperatore e parte del popolo – non era una dottrina adatta alla mentalità e alla società giapponese dell’epoca.

Di conseguenza, due mentalità fortemente radicate e perseveranti si trovano a scontrarsi: è guerra. Le catture e le torture dilagano. I missionari cristiani vengono costretti ad abiurare il proprio credo e, in caso contrario, costretti a subire torture disumane. In questa situazione si trova anche uno dei più famosi e affermati missionari dell’epoca – padre Cristovao Ferreira – che, dopo svariate torture rinnega la propria fede e genera il caos fino a Roma.

Due giovani fratelli vengono dunque inviati a portare avanti la missione di padre Ferreira in una terra ormai ostile e contraria all’insediamento del cristianesimo. I due fratelli, dopo un lungo viaggio, saranno loro stessi oggetto di tortura: metteranno in dubbio il proprio credo al di là delle torture subite, si troveranno a pregare il proprio Dio di rompere il silenzio e aiutarli a portare a termine la missione.

Il libro

Come in ogni storia sulla religione, si nota come alcuni credenti siano realmente disposti a tutto e professino la propria fede “nel bene” e come altri lo facciano solo per necessità o guadagno. Allo stesso modo, si può riflettere sulle scelte dell’imperatore: atti osceni, senza dubbio, ma d’altra parte i missionari stavano tentando di imporre qualcosa di estremamente diverso e sconosciuto nella sua terra. Chi ha ragione e chi ha torto? è difficile a dirsi; una cosa è certa: le torture e gli atti di violenza sono sbagliati da entrambe le parti, come sempre, soprattutto se per scopi religiosi.

In ogni caso, si tratta di un romanzo scritto in modo esemplare, l’atmosfera è quasi percettibile e l’ambientazione è resa alla perfezione. I personaggi principali sono descritti soprattutto sotto l’aspetto psicologico, soprattutto attraverso il loro pensiero e i loro scritti.

Silenzio è un libro che si legge con piacere, ha un ritmo medio e uno stile di narrazione molto delicato e raffinato, nonostante i temi trattati, come detto in precedenza. Consente di apprendere molto sulla società giapponese dell’epoca e, ovviamente, anche sulle missioni di diffusione del cristianesimo in Oriente.

Fondamentalmente è un libro sul Cristianesimo: attraverso le parole dei protagonisti si capisce come questo testo sia in difesa della religione cristiana e dei suoi rappresentanti. L’autore stesso è giapponese, di famiglia cristiana.

Silenzio è stato definito da Papa Francesco “un’esemplare storia di cristianesimo” e da molti un eccellente romanzo storico; è stato anche trasposto in versione cinematografica, a cura di Martin Scorsese.

Padre, noi non stiamo discutendo se la sua dottrina sia giusta o sbagliata. Il motivo per cui abbiamo bandito il cristianesimo dal Giappone è che, dopo profonda e seria considerazione, troviamo che questo insegnamento non abbia alcun valore per il Giappone di oggi.

In conclusione

Consiglio questo libro sopratutto per lo stile dell’autore; lo consiglio anche in quanto ottima rappresentazione di uno spaccato di storia del cristianesimo e del Giappone, molto interessante e dettagliato.

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