Bram Stoker: il maestro dell’horror gotico

Abraham Stoker, detto Bram, nacque in Irlanda nel 1847 e morì a Londra nel 1912. Buona parte della sua notorietà deriva dalla popolarità del romanzo “Dracula”: la storia di vampiri per eccellenza; ma la produzione di Stoker non si limita ad un solo libro ed il suo genio rappresentativo non si ferma al personaggio del vampiro.

Contesto storico.

Stoker nacque in Irlanda nel 1847, l’anno peggiore della carestia che colpì il paese; la grande carestia provocò un milione di morti e moltissimi migranti. Poco dopo la carestia, l’Irlanda venne colpita anche da un’epidemia di tifo. Il giovane Abraham (chiamato Bram dalla madre) passa buona parte della giovinezza nello scenario di uno stato devastato dalla carestia e dalla malattia: questo lo porterà ad elaborare storie horror ricche di grotteschi dettagli tratti dalla realtà, il tutto però filtrato attraverso la sua fantasia e i suoi personaggi.

Horror gotico.

Stoker rielabora ciò che vede nella sua Irlanda fatta a pezzi da malattia e carestia come mostri: creature che si cibano delle persone comuni e in grado di trasformare altri comuni mortali in esseri simili a loro: nasce così il mito del vampiro. Anche se l’invenzione del primo vampiro non è da attestare al maestro dell’horror gotico, il vampiro come lo conosciamo oggi è frutto dell’elaborazione di Stoker. Non più semplice bestia assassina ma carismatico lord, distinto, educato ma feroce e spietato con le sue prede.

Folklore.

Stoker stesso scrisse, in delle lettere, come la madre da piccolo gli raccontasse storie del folklore irlandese, con uomini bestia e creature che si aggiravano nella notte; probabilmente questo aspetto della vita del maestro dell’horror gotico ha influenzato molto la creazione delle storie che oggi sono imitate e reinterpretate così tanto.

“Mostri”.

Bram Stoker non si limitava a prendere delle creature e fonderle assieme per creare qualcosa di pericoloso per i propri protagonisti: le creature hanno tutte un loro significato specifico e da ricercare nel contesto storico in cui è cresciuto l’autore. Si potrebbero scrivere pagine sulle speculazioni riguardanti il simbolismo del vampiro e del lupo mannaro, il quale per esempio è un misto di un animale fiero e predatore (mai aggressivo senza motivo) che  fondendosi con un uomo diventa malvagio, sempre affamato e imprevedibile.


 

Segui il blog su instagram!

Altri articoli: Parliamo di libri

La storia segreta di una contessa irlandese

La storia segreta di una contessa irlandese Book Cover La storia segreta di una contessa irlandese
Joseph Sheridan Le Fanu
Giallo, Epistolare
ABEditore
2020
Copetina flessibile
100

La storia segreta di una Contessa irlandese è un racconto di Joseph Sheridan Le Fanu appartenente ai Purcell Papers (1880), una raccolta di leggende sul soprannaturale e dell’orrore tratte dalla tradizione irlandese. Questo racconto, in particolare, porrà le basi da cui Le Fanu trarrà ispirazione per il famoso romanzo gotico Uncle Silas. Interessante notare come il testo faccia parte di quel sottogenere poliziesco conosciuto come “enigma della camera chiusa”, in cui l'indagine si svolge intorno a un delitto compiuto in circostanze apparentemente impossibili - come quello scoperto in una camera chiusa dall'interno - e come sia esso un primissimo esempio di questa particolare forma narrativa. Nonostante abbia tutte le carte in regola per essere indicato come un primo esperimento del genere, è anche importante notare la riuscita da parte dell’autore nel mettere in evidenza il lato di orrore psicologico che si rivela con il dipanarsi della trama. Alla morte del padre, l’ereditiera Lady Margaret va a vivere con lo zio Sir Arthur e la sua famiglia fino al raggiungimento della maggiore età. L’uomo vive in isolamento volontario nel suo lugubre castello, dopo essere stato accusato di un omicidio accaduto in quel luogo anni prima. Ma lei non ha dubbi sulla sua innocenza, e si sente accolta e benvoluta da lui e dal resto dei famigliari. Non sa, però, che qualcuno sta tramando nel buio per impossessarsi del suo patrimonio, e che presto quel castello diventerà una prigione. La sua ribellione e i continui tentativi di salvezza potrebbero costarle la vita…

La storia segreta di una contessa irlandese è un racconto di Joseph Sheridan Le Fanu pubblicato nell’800 ed ora portato in Italia da ABEditore, nel “funesto anno 2020”.

L’autore di questo racconto è celebre soprattutto per essere stato il primo a portare nella letteratura inglese la figura del vampiro, l’unico precedente a Bram Stoker.

In questo racconto vediamo come protagonista una giovane donna che è rimasta orfana di madre da piccola e di padre prima del compimento della maturità viene mandata a vivere con lo zio ed il cugino.

La giovane donna non ha mai nutrito una grande simpatia per lo zio né tantomeno per il cugino, con ha avuto corrispondenza nel periodo precedente al suo trasferimento. Il cugino infatti è sempre risultato una persona poco raccomandabile, antipatica e con cattiva intenzione; mentre lo zio confidava essere una persona migliore, soprattutto per via della stima che il padre riponeva in lui.

Dopo un breve periodo trascorso tutti sotto lo stesso tetto, il cugino si offre di diventare suo sposo, ma lei rifiuta categoricamente sottolineando la repulsione che prova nei confronti di questa persona.

Zio e cugino si ritrovano ad essere molto offesi e contrariati da questa decisione, perciò escogitano un piano per ottenere comunque i loro interessi.

La giovane donna inizia a sospettare che i due stiano tramando qualcosa a suo discapito e si confida unicamente con la cugina minore.

In un primo momento sembra che lo zio voglia essere accondiscendente con lei e rispettare la sua scelta di non sposare il figlio: questo infatti sembra essere partito per non ritornare.

Si scoprirà invece che il temibile cugino non è mai partito e,anzi, ha pessime intenzioni nei confronti della ragazza. La poverina si salverà solo grazie al suo sesto senso e alla sua furbizia, che l’hanno condotta a prendere precauzioni nei confronti di questi parenti scellerati.

Tutta la vicenda viene raccontata in prima persona dalla ragazza che si confida in una lettera ad un amico e riporta i fatti in ordine cronologico per come li ha vissuti e per come sono accaduti. Si tratta quindi di una sorta di racconto epistolare benché la lettera sia soltanto una.

La storia segreta di una contessa irlandese

Lo stile dell’autore è incredibilmente elegante e scorrevole come d’altronde la maggior parte degli scritti che appartengono alla sua epoca: oggi lo potremmo definire un racconto thriller o quantomeno con degli elementi del giallo classico, benché non ci siano vere e proprie indagini, ma semplicemente un racconto passo a passo di come si sono svolti gli eventi.

Non ci sono elementi che lo rendano gotico, non ci sono fantasmi, apparizioni e simili, ma l’atmosfera che si percepisce è quella gotica.

Nota: edizione spettacolare ABeditore con illustrazioni e prefazione.

Il mostruoso femminile

Il mostruoso femminile. Il patriarcato e la paura delle donne Book Cover Il mostruoso femminile. Il patriarcato e la paura delle donne
Jude Ellison Sady Doyle
Social Science
2021
304

Se un mostro è un corpo spaventoso perché fuori controllo, una donna mostruosa è una donna libera dal controllo dell'uomo. "Il mostruoso femminile" è un saggio sulla natura selvaggia della femminilità, che viaggia tra mito e letteratura, cronaca nera e cinema horror, mostrando la primordiale paura che il patriarcato nutre da sempre nei confronti delle donne. Da "L'esorcista" alla dea babilonese Tiamat, dalla biblica Lilith a "Giovani streghe", attraversano leggende e vite dimenticate, Jude Ellison S. Doyle compie un viaggio alla scoperta dell'oscura potenza delle donne, rivendicando l'orrore come forza creatrice, capace di rompere le catene millenarie dell'oppressione patriarcale.

Il  mostruoso femminile è un saggio sulla figura della donna e il ruolo che ha avuto nei secoli, nonché su come è stata demonizzata a più riprese da parte della cultura di massa.

Un saggio corposo e pieno di spunti di riflessione, è un libro delicato e feroce. È un libro che fa male, perché mette insieme tutto ciò che ogni donna sa e sente dentro di sé come retaggio di generazioni su generazioni di madri e figlie che lottano nell’ombra contro un patriarcato e una misoginia che hanno impregnato ogni ambito della loro quotidianità.

Si può analizzare questo saggio in molti modi perché contiene moltissimi riferimenti diversi: dall’antichità ai giorni nostri, dalla mitologia alla religione, fino alla letteratura e alla cinematografia.

Ma in ogni caso è la figura della donna a far paura, più dell’individuo in sé: una figura che fa paura in qualsiasi modo la si metta. Una volta è strega, una volta è madre o non lo è, una volta è troppo potente, un’altra volta è semplicemente troppo.

È la vita di tutti i giorni che riecheggia nei secoli passati: cambia il contesto, non cambiano i fatti.

Le donne sono state uccise, umiliate, sterminate, alienate, rinchiuse, bruciare, derise, sfruttate, venerate ma quasi sempre con timore.

Eppure non è stato sempre così, o quantomeno non dappertutto. Se si cercasse di avere una visione globale e distaccata (per quanto possibile) di questo argomento, si scoprirebbe se non altro che in ogni epoca (pre-cristiana, medievale, ad esempio), la donna non è stata annientata. Anzi, analizzando la storia con una lente di ingrandimento si vedrà che in ogni epoca la donna ha fatto la differenza, nell’ombra e il più delle volte senza riconoscimento ma l’ha fatto. Uno dei problemi fondamentali della differenza di genere è proprio la tendenza a modificare il passato (un esempio su tutti: il Medioevo) fino a ricordare sporadici eventi che hanno visto le donne protagoniste.

Detto ciò, tengo a precisare che non sto in alcun modo minimizzando la situazione attuale, la disparità di genere o la misoginia che imperversa sul mondo “civilizzato”, sto solo cercando di avere una visione generale dell’argomento ed evidenziare il fatto che dipenda quasi esclusivamente dell’educazione e dalla “cultura” che viene messa a disposizione.

E qui torniamo al saggio Il mostruoso femminile:

un saggio di portata epica ma che, per mio gusto personale, avrei preferito meno polemico.

Mi spiego meglio: un saggio (o qualsiasi mezzo) che porti a conoscenza di fatti reali (riguardo le donne, per esempio: stragi, ingiurie, ecc), porta automaticamente il lettore a riflettere, ad arrabbiarsi, ad agire di conseguenza.

In questo saggio la posizione dell’autrice è chiara dalle prime righe. Posizione di opposizione al patriarcato e alla misoginia che non si può non condividere al 100% e sulla quale mi trovo assolutamente d’accordo.

Ma, appunto, avrei preferito leggere un saggio che mettesse in evidenza i fatti in modo oggettivo, non polemico. La polemica e la ribellione sono una conseguenza. Qui, invece, si ha una polemica costante sullo stereotipo del maschio bianco cisgender contemporaneo e non credo che sia ciò di cui abbiamo bisogno. La “polemica” è ormai all’ordine del giorno e sta addirittura portando la donna a privarsi di ciò che la caratterizza, piuttosto che ad ottenere dei benefici.

Entrambe le parti (donna libera vs uomo misogino) hanno bisogno di conoscere i fatti, comprendere che la realtà “naturale/spontanea” non concepisce nemmeno il problema delle due posizioni opposte e agire di conseguenza.

Si tratta di un discorso delicato e feroce, proprio come questo saggio che, in ogni caso reputo estremamente ricco e ben fatto. Il mio pensiero personale non vuole togliere nulla alla grandezza di questo testo, vuole semplicemente essere una riflessione aggiuntiva e costruttiva per evitare che si faccia confusione.

Mi spiego con un esempio: trovo ingiusto che pietre miliari come Lucy di Bram Stoker, in Dracula, vengano connotate come negative perché fanno paura. O che Bram Stoker stesso sia definito misogino per quel personaggio. Che Lucy faccia paura perché insaziabile di amore e passione è un dato di fatto. Ma se così non fosse cosa otterremmo? Una storia inutile. La paura è un’emozione, al pari di tutte le altre, e fa parte dell’essere umano. Ciò che è sbagliato è la conseguenza: l’uomo ottuso che non la affronta, non la comprende, ma la reprime.

In ogni caso: consiglio questo libro a TUTTI. Leggetelo, leggetene altri e cercate di avere una visione globale di tutto ciò.

Dracula

Dracula! Ediz. illustrata Book Cover Dracula! Ediz. illustrata
Bram Stoker
Classici, Horror
Mondadori
2019
Copertina rigida
531

«Dracula», archetipo delle infinite storie di vampiri narrate dalla letteratura e dal cinema, mette in scena l'eterna lotta tra il Bene e il Male, tra la ragione e l'istinto, tra le pulsioni più inconfessabile e il perbenismo non solo vittoriano. Una storia scaturita dall'inconscio ed entrata in tutti i nostri incubi che questo volume presenta insieme ad altri testi, di Stoker o di altri autori, che rendono conto dell'eccezionale "vitalità" dei non-morti.

Dracula di Bram Stoker è IL grande classico dell’horror gotico: un romanzo epistolare che presenta una nuova versione del vampiro, diversa da quella nota nel folklore popolare fino al momento della sua pubblicazione.

Dracula

Trattandosi di un romanzo interamente epistolare, tutti i fatti che ne compongono la trama sono deducibili da ciò che viene raccontato nello scambio di lettere tra i personaggi principali.

La narrazione inizia il 3 maggio 1890, quando Jonathan Harker parte per la Transilvania e si reca dal Conte Dracula, acquirente di una tenuta a Londra, per conto del suo capo – il Signor Hawkins.

Oltre alle lettere, i fatti vengono raccontati attraverso i diari personali dei protagonisti: Jonathan annota ogni dettagli della sua permanenza presso la dimora del Conte, in modo da non dimenticare ciò che accade e non cadere nella confusione causata dagli avvenimenti strani e da orari e consuetudini particolari del Conte.

In questo modo si apprende, poco per volta, come Jonathan si trovi coinvolto nel piano diabolico del Conte di trasferirsi in Inghilterra per avere accesso illimitato a nuove fonti di nutrimento: il sangue degli inglesi.

Poco alla volta, infatti, Jonathan ha modo di intuire e poi confermare il grande segreto del Conte: è un vampiro.

Dall’altra parte dell’Europa, nel frattempo, Mina e la sua amica Lucy scrivono lettere e diari a loro volta: da questi si può capire come anche loro siano coinvolte in fatti strani e sinistri.

Proprio quando inizia a temere per la propria vita, Jonathan riesce a tornare in Inghilterra… ma questo è solo l’inizio!

Oltre la trama

Dracula è il frutto di studi approfonditi da parte del suo creatore: Stoker, infatti, si è basato su un personaggio storico realmente esistito ma ha anche articolato personaggi e ambientazione in modo che ogni dettagli rappresentasse qualcosa di specifico e assolutamente voluto.

Il Conte rappresenta lo straniero, come veniva visto dal popolo inglese dell’epoca; la sua crudeltà rappresenta ciò che l’Inghilterra ha subito dai popoli invasori.

La scelta dalle Transilvania come luogo d’origine del Male è stata particolarmente oculata: quella terra, infatti, è stata culla di popoli diversi per secoli e ha creato una fusione di religioni, credenze e culture più unica che rara. Inoltre la morfologia di questa zona geografica si adatta perfettamente al genere gotico di Stoker: una terra fredda e ostile, che viene rappresentata come praticabile soltanto da creature non umane.

Il Conte Dracula di Stoker è comunque ispirato alla figura storica del principe Vlad III di Valacchia: governatore della Valacchia – terra al confine con l’Impero Ottomano – fu investito dall’Imperatore Sigismondo di Lussemburgo ed entrò a far parte dell’Ordine del Dragone: Draculea. “Drac” significa sia drago che demonio, da qui l’associazione a “figlio del demonio”.

Vlad III è passato alla storia come Vlad l’Impalatore a causa della sua propensione a punire gli avversari attraverso l’impalatura, tecnica appresa durante i suoi dieci anni di prigionia presso i turchi.

Questo personaggio già di per sé molto complicato e cruento, è stato l’ispirazione perfetta per creare il vampiro elegante e maestoso di Stoker.

Ovviamente la figura del vampiro non ha fatto la sua prima apparizione con Stoker, infatti era già largamente riportata nelle storie popolari e ripresa da altri autori prima di Stoker.

Tuttavia Stoker fornisce una nuova visione del vampiro: elegante, raffinato, subdolo e pianificatore, anziché bestia selvatica e aggressore senza scrupoli.

Sembra che Dracula sia nato da un incubo di Stoker, che poi ha studiato e approfondito nel dettagli tutto ciò che è servito per la composizione del romanzo.

Lo stile di Stoker

Con Dracula, Stoker è diventato il maestro dell’horror gotico, così come altri autori si sono contraddistinti in altre sottocategorie dell’horror: Poe con il classico, Lovecraft con il cosmico e così via.

Oltre alla trama, agli aspetti psicologici, alle metafore e ai personaggi, ciò che rende questo libro un grande classico da leggere assolutamente è lo stile dell’autore.

Si tratta di un romanzo epistolare, perciò ogni “visione” della storia è scritta e trasmessa attraverso i pensieri di personaggi diversi: ogni penna è caratterizzata in modo diverso; ogni personaggio è costruito non solo esteticamente e caratterialmente, ma anche psicologicamente e questo traspare da un diverso stile di scrittura per ogni narratore.

Il ritmo di lettura è lento: ogni dettaglio è volutamente descritto nel modo più accurato e preciso possibile. Questo, unito alla quantità di fatti e alla molteplice narrazione, inevitabilmente rende la lettura più lenta rispetto alla media. Ciò non toglie che sia un romanzo estremamente coinvolgente e appassionante.

Per quanto riguarda il lessico, invece, basta una parola: affascinate. Come ogni classico, grazie al lessico riesce a trasportare il lettore in un’atmosfera d’altri tempi e trasmettere una cura per il linguaggio che non è più così osservata al giorno d’oggi.


In conclusione: consiglio questo libro a tutti gli amanti del genere ma anche agli amanti dei classici; lo stile di Stoker è qualcosa di unico e merita di essere scoperto anche dai lettori meno avvezzi all’horror.

Dracula è il mio romanzo preferito in assoluto, l’ho letto più volte a distanza di anni  e in diverse edizioni. A questo proposito mi permetto di consigliarvi l’edizione OscarVault Mondadori: dire che è estremamente curata è poco. Non solo la copertina, non solo la costa della pagine nera, non solo le illustrazioni interne, le foto d’epoca, gli schizzi: l’insieme. Ogni dettaglio è perfetto!

 

Dante Alighieri: maestro dell’horror simbolico.

Dante Alighieri: maestro dell’horror simbolico: un viaggio alla scoperta del Sommo Poeta.


L’orrore simbolico in Dante.

Alcuni potrebbero storcere il naso al pensiero del sommo poeta come scrittore horror per questo motivo ho deciso di iniziare dalla legge del contrappasso dei violenti: sono immersi in un fiume di sangue bollente e subiscono violenze dai centauri che gli impediscono di uscire dal fiume. Ovviamente l’horror per Dante non è altro che un mezzo per rappresentare la tipologia di persone che vengono punite: i violenti soffrono nel sangue che hanno fatto scorrere in vita, per esempio. Dante non cerca di ispirare terrore nei lettori (o meglio, ascoltatori dell’epoca) fine a sè stesso. Dante usa l’horror con significato simbolico per mettere in guardia da quella che, all’epoca, era la punizione peggiore che si potesse ricevere.

Orrore per creare contrasto.

Dante, come maestro dell’horror simbolico usa l’orrore non solo per far ragionare sul perchè di tale violenza o crudeltà, ma anche per creare contrasto con la luce e la speranza del paradiso. 

L’importanza di Dante Alighieri per l’horror moderno.

Oggi la maggior parte delle opere horror tendono ad avere un secondo significato, nascosto tra gli spaventi e il sangue (ovviamente se si parla di creazioni di un certo livello, non cose come Insidious, The Conjuring ecc ecc…). Il motivo per cui l’horror di oggi è così simbolico e così ricercato e non una semplice espressione di violenza è da ricercarsi proprio nel modo in cui Dante usava la violenza e la crudeltà nella sua Divina Commedia. Dante non spaventava solo per far fare un salto sulla sedia al suo pubblico ma per far pensare: alle conseguenze delle proprie azioni, alla propria vita e chi più ne ha più ne metta. Se oggi abbiamo opere come Silent Hill, l’horror lovecraftiano, i componimenti di Allan Poe e le creature di Bram Stoker è soprattutto grazie alle sottigliezze del maestro dell’horror simbolico: Dante.

 

Segui il blog su instagram!

Altri articoli: Parliamo di libri

Edgar Allan Poe: il maestro dell’horror classico.

Ad Allan Poe non si attribuisce l’invenzione di un genere di horror particolare, oppure di una tipologia di personaggi ecc ecc… Allan Poe pose la base di quelle che, con il tempo, si sono evolute in weird tales e in seguito in racconti horror. In particolare, le ambientazioni tetre, le situazioni “clichè” dell’horror moderno e gli avvenimenti assurdi descritti con un taglio inquietante sono  parte delle innovazioni portate da Allan Poe nei suoi racconti.

Le poesie. 

Seppure non prettamente horror le poesie di Allan Poe sono molto importanti per capire il motivo per cui determinati elementi rientrano nei racconti dello scrittore. In generale, quel che traspare è forte paura della morte e del tempo che passa. Sono molte infatti le riflessioni sull’argomento nelle poesie di questo autore, una su tutte, “Life is but a dream within a dream”.

I racconti. 

Allan Poe inserisce nei suoi racconti elementi che, oggi, vengono considerati classici dell’horror: scheletri che si muovono, corvi, cimiteri, fantasmi, l’uso di fobie esistenti come la paura di essere sepolto vivo; tutti questi elementi creano un clima non violento e neppure ansiogeno: semplicemente tetro e “spettrale”. Poe combina questi elementi e la sua propensione per una scrittura esagerata per creare situazioni assurde che creano nel lettore diversi stati d’animo rendendolo stranito e a disagio: questa è la base di tutto l’horror occidentale scritto e rappresentato dopo Poe. I racconti di Allan Poe non sempre nascondono un significato particolare o hanno una chiave di lettura: in questo caso si parla di weird stories, un genere del quale Poe è tra i maggiori esponenti, le weird stories ispireranno altri famosi autori come Lovecraft e Stoker.

Allan Poe: Letture consigliate.

Tra i racconti dell’autore alcune letture consigliate sono: “Senza fiato”, “L’appuntamento” e “Il colloquio di Monos e Una”. 

“Poe ha fatto qualcosa che a nessuno era mai riuscito o sarebbe potuto riuscire. A lui dobbiamo il moderno racconto dell’orrore nella sua ultima e perfetta espressione.” –H.P. Lovecraft.

 


Segui il blog su instagram!

Altri articoli: Parliamo di libri

I maestri dell’horror

Ottobre è il mese dell’horror, dello stupore e della paura. Per questo motivo, sul blog, pubblicheremo una serie di articoli dedicati ai maestri dell’horror nella letteratura mondiale.

Il terrore può nascere nelle menti dei lettori in diversi modi, ed ognuno dei maestri che approfondiremo nelle prossime settimane ha contribuito alla creazione di una particolare tipologia di horror.

I maestri dell’horror: gotico.

Dracula: non occorrono altre parole per descrivere il mistero, il carisma e il terrore che Bram Stoker ha instillato nei suoi personaggi e nelle sue storie; tra tutte la più famosa, appunto, Dracula.

L’horror gotico è ormai parte della cultura moderna, i vampiri hanno subito centinaia di mutazioni nel tempo, così come i lupi mannari. Ma il concetto fondamentale è sempre lo stesso: mescolare una belva feroce o inquietante con la malvagità e l’ingegno tipici dell’essere umano.

I maestri dell’horror: “classico”.

Quante volte, leggendo un libro o guardando un film horror, vi è capitato di avere un’immagine impressa nella retina o nella mente: la luna piena illumina, un cimitero, corvi volano verso l’orizzonte staccandosi da un ramo di un albero morente; albero sul quale riposa, in eterno, quello che era il protagonista del racconto, impiccato? Se queste immagini vi hanno suscitato dei ricordi, molto probabilmente vi siete imbattuti nell’horror che prende ispirazione dal maestro Edgar Allan Poe: poeta e scrittore.

I maestri dell’horror: cosmico.

Ed eccoci finalmente all’inventore della fantascienza, dell’horror cosmico: Howard Philips Lovecraft. L’horror cosmico non usa sangue, fantasmi o assassini ma usa la paura che è instillata da sempre nel genere umano: la paura dell’ignoto.

Le storie di Lovecraft spingono la mente dei protagonisti, e del lettore, in luoghi nei quali non sarebbe mai dovuta stare e sfruttano ciò che non si può conoscere, ciò che non si può descrivere per far sentire indifeso il lettore.

I maestri dell’horror: simbolico.

L’horror migliore è quello che usa le forti immagini caratteristiche del genere per inviare un messaggio, una critica o raccontare una storia molto più complessa di quella che appare in superficie.

E’ molto più semplice da spiegare con un esempio.
Un uomo decide di intraprendere un viaggio verso luoghi sconosciuti del globo, pur sapendo che Dio glielo vieta, nell’aldilà la sua punizione è quella di bruciare in eterno: come la sua insaziabile curiosità.

Il maestro dell’horror simbolico, oltre che della letteratura in generale, Dante ha creato il genere nell’Inferno della Divina Commedia; in seguito altri autori hanno preso spunto dalle allegorie del sommo poeta per creare opere del terrore più profonde e complesse. 

Nelle prossime settimane analizzeremo ognuno di questi autori, sottolineando la loro influenza nel genere horror e nella letteratura in generale. Non mancate!


Seguite il mese del terrore su instagram!

#GEMSTONESBOOKTAG e consigli di lettura!

#GEMSTONESBOOKTAG

…e vi consiglio alcuni libri da leggere assolutamente!

Buongiorno Booksters! Oggi si parte con questa nuova serie di articoli, in cui vi consiglio dei libri tramite un booktag.
Troverete, da oggi in poi, un articolo simile a questo una volta al mese qui e su Instagram @mirablia_blog

GENNAIO: GRANATO

Gemma conosciuta per il suo potere di allontanare le forze negative e le energie oscure: “il personaggio più oscuro che ti venga in mente”.
C’è bisogno di dirlo? “Voi sapete chi”.

 

Harry Potter: si, era scontato, ma vi spiego perché lo consiglio a tutti. Nonostante la saga fosse, inizialmente, rivolta ad un pubblico decisamente giovane, è “cresciuta” insieme ai suoi lettori. Inoltre, trovo che ci siano molti aspetti che, se valutati in età più adulta, possono assumere significati diversi e più profondi.
Lo stesso vale per la difficoltà della lettura: si parte da un livello adatto ai bambini per arrivare ad una lettura da adulti, molto utile nel caso si voglia leggere la saga in lingua originale.

Voi in quale casata siete stati smistati? Ancora non lo sapete?!
Cliccando QUI potete scoprirlo, affrontando il test del cappello magico!
Io sono un Serpeverde, cosa che mi rende molto felice perché il mio personaggio preferito – Piton – è proprio un Serpeverde!

 

FEBBRAIO: AMETISTA

Il viola è associato alla crescita spirituale: un personaggio che cambia e “cresce” nel corso della storia.
David Copperfield credo esprima perfettamente il concetto!

MARZO: ACQUAMARINA

Una gemma “fresca”: un libro che dia questa sensazione.
Personalmente trovo che i libri di Murakami diano questa sensazione, non chiedetemi perché!

 

In particolare vi segnalo La strana biblioteca, che non ho ancora letto ma che mi ha incuriosito molto.

 

 

APRILE: DIAMANTE

La pietra preziosa per eccellenza: un libro che ami ma che non è molto conosciuto.
Dovendo scegliere un titolo, vi consiglio Il mulino dei dodici corvi di Otfried Preussler: un libro che mi è piaciuto davvero molto e che ho intenzione di rileggere.

Altri libri poco conosciuti e che ho apprezzato molto sono quelli di storia dell’arte o del design, in particolare vi consiglio Philippe Daverio.

 

 

 

MAGGIO: SMERALDO

Questa pietra pare abbia la capacità di bilanciare l’energia: due personaggi che si bilanciano a vicenda.
Ci sono molte coppie di personaggi che mi vengono in mente, e molte fanno parte di libri più che famosi (dal Signore degli Anelli al Trono di Spade).

 

Tuttavia, ho scelto la trilogia Hunger Games perché credo che la coppia Katniss – Peeta esprima al meglio questo concetto: si compensano in ogni aspetto del carattere.

 

GIUGNO: PERLA

La perla è associata all’onestà: un personaggio onesto fino alla fine.
Ned Stark.

 

Benché sia uno dei primi a sparire dalla storia, rimane il più onesto e fedele ai propri valori fino alla fine.
Credo che le serie di questo calibro vadano lette per tutto ciò che racchiudono (dalla quantità di dettagli alla complessità della storia, dai personaggi all’ambientazione), non solo perché sono di moda o perché hanno dato origine ad una serie.

 

 

LUGLIO: RUBINO

Rosso sangue, una pietra affascinante e misteriosa: un personaggio sanguinoso e misterioso.
Dracula di Bram Stoker.

 

Uno dei miei libri preferiti in assoluto: un personaggio misterioso, spesso mal visto ma che nasconde una verità sconosciuta ai più.

 

 

AGOSTO: PERIDOTO

Pietra color verde pallido: un colore pallido ne compensa uno forte: un personaggio secondario che ti è piaciuto più del protagonista.
Il Signore degli Anelli: perdonatemi ma Frodo non è mai stati uno dei miei personaggi preferiti.

 

In compenso mi piacciono molto Gandalf, Arwen, Aragorn, Legolas e il mitico Gimli!
Ovviamente, in un qualsiasi racconto il protagonista viene sempre tenuto in primo piano, anche perché altrimenti non potrebbe considerarsi tale. Tuttavia, senza i personaggi secondari la storia non avrebbe senso e, nella maggior parte dei casi, non potrebbe esistere.

 

 

 

SETTEMBRE: ZAFFIRO

Lo zaffiro è una pietra “calmante”: un libro che dia questa sensazione.
Personalmente, credo che tutti i libri siano calmanti, in un certo senso. Dovendo scegliere, vi dico i libri di Carlos Ruiz Zafon.

 

Solitamente i suoi libri parlano di libri a loro volta e sono ambientati in luoghi “caldi” e familiari… è come trovarsi in una biblioteca.

 

OTTOBRE: OPALE

Una pietra iridescente: un libro con una bella copertina.
Lo so, in questo periodo sta spopolando Caraval con la sua bella copertina. Io, invece, scelgo Il serpente dell’Essex.

 

Adoro questa copertina! La versione originale è addirittura più bella.

 

NOVEMBRE: TOPAZIO

La caratteristica di questa pietra è di conferire forza e resistenza alle avversità: un personaggio che non si arrende mai.
Il primo che mi viene in mente è Daenerys, ma ho già scelto il Trono di Spade per Ned Stark, quindi vi dico Beatrice della serie Divergent.

Vi ho già parlato di questa serie e potete trovare le recensioni scorrendo gli articoli. La consiglio agli amanti dei “distopici leggeri” e della fantascienza per ragazzi.

 

DICEMBRE: ZIRCONE BLU

Tra le altre cose, lo zircone blu è noto per la sua capacità di trasmettere energia e amore per se stessi: un libro o un personaggio che esprima questo concetto.

Amare se stessi: una cosa che Tiffany ha già imparato a fare, mentre Pat ci prova con tutte le sue forze. Questa è solo una delle tante difficoltà affrontate dai due protagonisti di questo romanzo.