L’incubo di Biancaneve – La città dei mercenari

L' Incubo Di Biancaneve
Scarlet Danae
Retelling
Self-published
15 March 2018
173

Una ragazza sfortunata. Una misteriosa droga spacciata in delle mele. Un'overdose fatale e un viaggio in un mondo parallelo, infetto da un virus mortale e oppresso da sette streghe. Riuscirà Bianca a salvare il principe Darknight tenuto prigioniero nella città dei mercenari? Ma soprattutto, accetterà il suo destino come clone della rivoluzionaria Biancaneve?

L’incubo di Biancaneve è un retelling della fiaba classica di Biancaneve , ambientata in tempi moderni.

La protagonista è, ovviamente, Bianca, una giovane fanciulla che viene sfruttata dalla “matrigna”, l’antagonista, al pari di una prostituta. Viene introdotta in questo mondo proprio dalla matrigna, che la costringe a vendersi. Abbiamo quindi una nuova veste per entrambe, rivisitata e più moderna.

Ora: su questo libro vanno fatte alcune precisazioni, perciò procediamo per gradi. Si basa su un’idea di retelling originale e “folle” al punto giusto. Si tratta di quel tipo di follia che, ahimè, si rivela particolarmente  verosimile. Questo si nota soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi e nel ruolo che ricoprono all’interno della storia. Bianca è una ragazza vittima di soprusi indescrivibili ma che, allo stesso tempo, progetta un qualche tipo di riscatto, rivincita, vendetta. Bianca ha un tipo di emancipazione e di sviluppo adatto ai tempi moderni e all’ambientazione della storia. La matrigna lucra su di lei vendendola come oggetto sessuale: sicuramente un tipo di abuso più attuale rispetto al costringere una ragazza a fare i lavori domestici o altro.

Tutto l’insieme, quindi, rende il romanzo tremendamente crudo e attuale. Tuttavia, bisogna sapere a cosa si va incontro: il linguaggio scelto dall’autrice è molto scurrile e schietto, senza giri di parole o “abbellimenti” delle scene descritte, anzi!

“Cosa sei Bianca?” mi domandò.

“Sono una cagna.”

“E cosa fanno le cagne?”

“Stanno a quattro zampe e abbaiano…”

L’intento dell’autrice presumo fosse proprio quello di rendere ancora più vivido il racconto. Molto probabilmente, se ci si trovasse davanti ad uno sfruttatore , questo non andrebbe molto per il sottile e userebbe un linguaggio molto simile a questo. Sotto questo punto di vista, la scelta dell’autrice è stata senza dubbio accurata.

Tuttavia, trattandosi di un romanzo, potrebbe non essere adatto a tutti i lettori: c’è chi apprezza e chi no, per questo è meglio essere a conoscenza di ciò che si sta per leggere.

La trama, ovviamente, è costruita su un susseguirsi di eventi, tra cui l’improvvisa precipitazione di Bianca in un mondo alternativo – dopo aver morso la famosa mela avvelenata. Il mondo in cui Bianca viene catapultata è costruito e descritto ancora meglio del precedente. Inoltre, fa la sua comparsa Cogito, un “personaggio” che guida Bianca dall’interno. Da questo momento Bianca diventa la vera protagonista “attiva”, inizia la sua avventura che la porterà al fianco di Darknight – un principe prigioniero – e non solo.

La città dei mercenari è il primo volume di questa saga fantasy: Bianca ha ancora molti passi da compiere prima che la “fiaba” si concluda.

l’incubo di Biancaneve: Nota personale e conclusioni

Personalmente ho apprezzato molto l’ambientazione e l’idea che sta alla base del retelling. Come anticipato, la trovo molto attuale e più verosimile di quanto si voglia credere. Ciò che, secondo me, fa perdere qualche punto al libro sono l’editing e il linguaggio. Il primo valido per tutti, il secondo solo per alcuni: a me, per esempio, non infastidisce il linguaggio volgare, nonostante preferisca uno stile più classico – ma, ovviamente, non è così per tutti, di conseguenza questa saga necessita di trovare il lettore adatto. Ma, d’altra parte, è così per ogni libro!

Recensioni: indice

Nella morsa del lupo

Nella morsa del Lupo Book Cover Nella morsa del Lupo
Stef Kiryan
Fantasy
bookabook
2020
352

Nelle remote e fredde terre del Lashmir si incrociano le strade di quattro viandanti. Il cacciatore di mostri Easley Van Fanel, il discepolo dei Maestri di Cristallo Valadier Bandergar, il necromante Rexir e il druido O’Wak, in fuga dopo essere stati attaccati da una misteriosa creatura, si ritrovano per effetto di un incantesimo su Uril, un mondo parallelo dove regnano terrore e sofferenza. Per riuscire a tornare a casa dovranno sconfiggere quattro mostri che minacciano Uril e uccidere l’Aquila di Sangue, lo spietato despota che domina quelle terre. Ma giorno dopo giorno il loro piano si complica sempre di più, mentre il lento emergere di un doloroso passato inizierà a metterli l’uno contro l’altro.

 

Nella morsa del lupo è un romanzo fantasy di Stef Kiryan, edito da bookabook.

Cos’è questo romanzo? Una partita di D&D. Detto così è riduttivo, perché questa partita è stata elaborata, romanzata e messa su carta.

Come ogni partita che si rispetti, vede molti personaggi: quelli principali che “giocano in modo attivo”, i protagonisti, e quelli secondari che intervengono a più riprese per tutta la durata del gioco: gli antagonisti.

Devo ammettere di aver scoperto le origini del romanzo solo dopo aver iniziato la lettura, ma c’era qualcosa di familiare perciò ho scavato qua e là fino a trovare la spiegazione… con calma, ma arrivo!

Ma torniamo al romanzoNella morsa del lupo inizia raccontando della nascita e infanzia del piccolo Valaier, figlio di una contadina del Lashmir e di un discepolo dei Maestri di Cristallo. Sia il padre che il bambino non sono completamente umani e, quando le caratteristiche non umane del bambino iniziano ad essere evidenti, la sua esistenza comincia ad essere in pericolo.

Dopo un primo sguardo sulla vita di madre e figlio, inizia l’azione: il padre torna e costringe i due a partire all’improvviso, in piena notte; riesce ad avvisarli appena in tempo del pericolo imminente perché, subito dopo, compaiono delle creature simili a grossi lupi, che tentano di ucciderlo.

Successivamente si capisce che la vita di Valadier e della sua famiglia è in pericolo per via di regole infrante, relazioni proibite e un bambino che non sarebbe dovuto nascere.

Anni dopo, le strade di quattro protagonisti collegati ai precedenti si incontrano in un cammino comune: Easley – cacciatore di mostri, Valadier – discepolo dei Maestri di Cristallo, O’Wak – druido dei boschi, Rexir – il necromante. I quattro si imbattono in lupi al comando del Demone Bianco e, grazie a druido (*), vengono sbalzati in una realtà parallela: sono sempre nelle stesse terre del Lashmir ma la confrormazione è cambiata, così come la storia.

Nella morsa del lupo

Questo romanzo è senza dubbio molto particolare: contiene tanti personaggi, tanti luoghi e soprattutto tanti intrighi e colpi di scena. Ma cosa ci possiamo fare? I master sono fatti così!

Può sembrare un libro “strano“, soprattutto se non si ha familiarità con creature fantastiche e simili.

La “stranezza” non è assolutamente una connotazione negativa. La presenza di tanti personaggi, luoghi, colpi di scena e salti spazio-temporali aiuta, senza dubbio, a coinvolgere il lettore e rendere la storia entusiasmante. Sotto certi aspetti però, benché romanzata, rimane una campagna vera e propria: spesso hanno più importanza i combattimenti rispetto alla storia dei personaggi e ai loro legami, ma d’altra parte è la trascrizione di una partita ed è normale che sia così. Un altro elemento su cui si nota l’origine della storia è la descrizione dei loghi: precisa, accurata, essenziale, mai troppo descrittiva o discorsiva.

Consideriamo anche che, probabilmente, un lettore ignaro dell’esistenza dei giochi di ruolo avrebbe semplicemente “visto” una predilezione verso certi elementi rispetto ad altri da parte dell’autore!

Il romanzo è scritto in modo semplice e scorrevole, cosa che aiuta a concentrarsi sulla trama e sui suoi elementi portanti; il ritmo è piuttosto veloce. Personalmente ho trovato più scorrevole la prima parte rispetto alla seconda, benché questa sia  più dinamica e ricca d’azione.

Nella morsa del lupo è il romanzo d’esordio di Stef Kiryan: lo consiglio a tutti gli appassionati di fantasy, di giochi di ruolo e a lettori onnivori in cerca di qualcosa di diverso dal solito!

 

 


*sono sempre i druidi a fare la differenza 🙂 Il mio è QUESTO QUI

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Reset

Reset Book Cover Reset
Andrea Marlano
Romanzo, Distopico
bookabook
2021
191

 

Reset è il romanzo d’esordio di Andrea Marlano: un romanzo fantascientifico ambientato nell’ipotetica Milano di un futuro prossimo.

Incipit: Il display dell’orologio della cucina segnava le 22:42 quando Annarey rientrò nel suo appartamento al sedicesimo piano del Reebok Building, nel nuovo upperside di Milano, un tempo conosciuto come quartiere Bovisa. Minou e Cloe, le gatte birmane, le si fecero incontro come al solito, strofinando il pelo bianco e morbido contro le sue caviglie e facendo le fusa. 

La città è composta da grattacieli immensi ed enormi edifici industriali, gestiti da colossi multinazionali che influenzano l’economia mondiale e, in qualche modo, la quotidianità di ognuno.

Ad entrare presto in stretto contatto con una di queste multinazionali è la protagonista, Annarey. La ragazza decide di scendere a compromessi con uno di questi colossi, produttore di mircochip che vengono impiantati nelle persone e contengono delle “funzioni” per questi individui.

Annarey mira a riacquistare l’utilizzo delle proprie gambe, mentre la multinazionale ottiene l’ennesima pedina a cui far sbrigare lavori scomodi. Ecco che Annarey riceve i suoi incarichi e inizia la sua nuova vita. Al suo fianco ha uno strano personaggio, una sorta di accompagnatore o custode, di cui non si capiscono natura e intenzioni fino alla fine: alleato o nemico? Difficile a dirsi.

La protagonista si trova improvvisamente a vivere una vita incredibilmente movimentata e diversa da quella che aveva avuto fino a quel momento: azione continua, pericoli, persone che vengono uccise, e così via.  Sono molte sfide da affrontare, tutte in una volta. Tuttavia, Annarey riesce a uscirne: alla fine di questo percorso non è più la stessa persona, ha perso molto, ha trovato cose che non avrebbe mai pensato di raggiungere, ma soprattutto ha tirato una linea netta tra i buoni e i cattivi. Chi è da una parte e chi dall’altra?

Reset: oltre la trama

Reset è un romanzo che si legge molto velocemente, scorrevole e lineare. Scritto in modo semplice, ha un ritmo veloce e costante. Ambientato in una Milano futuristica, non troppo lontana da quella attuale, agevola l’identificazione dei luoghi menzionando i nomi dei luoghi inventati seguiti da “quelli di una volta” (ossia quelli attuali).

L’atmosfera che si percepisce è un misto di inquietudine e freddezza, tipiche del genere fantascientifico/futuristico: l’evoluzione della tecnologia e della medicina, il controllo degli individui, la predominanza delle multinazionali, ecc.

Lo consiglio agli amanti del genere ai lettori sempre in cerca di qualcosa di nuovo!


L’autore:

Andrea Marlano
è nato e cresciuto a Milano dove vive tuttora con la sua famiglia. Sin da piccolo sviluppa una passione per la fantascienza, coltivandola attraverso libri, fumetti, film e giochi di ruolo. Dopo la laurea in Giurisprudenza e un master in Etica di impresa, lavora in una nota società finanziaria, dove svolge tuttora il ruolo di auditor. A partire dal 2015, quasi per gioco, comincia a scrivere racconti. Reset è il suo romanzo d’esordio.

 


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Penitenziagite – Apocalisse

Penitenziagite - Apocalisse Book Cover Penitenziagite - Apocalisse
Penitenziagite
Fabio Cosio
Romanzo Storico, Biografia
Self-published
633
Copertina flessibile

Nel momento in cui fra Dolcino assume la guida del movimento degli apostolici, il loro numero inizia a crescere esponenzialmente. L'inquisizione stringe ancora di più le sue maglie, processando e bruciando un gran numero di adepti.
Trovato un rifugio in Trentino, gli apostolici fondano una comunità dove, finalmente, possono vivere in pace, protetti dal signore locale. Ma quando questi muore, la situazione precipita. Costretti a una nuova fuga, gli apostolici attraversano tutto il nord Italia fino a giungere in Valsesia, dove la popolazione si è ribellata ai feudatari locali. Nuovamente perseguitati e attaccati, fra Dolcino e gli apostolici decidono di combattere per la loro libertà, impugnando le armi in un'eroica resistenza contro le forze del vescovo.

Penitenziagite – Apocalisse è il volume conclusivo della trilogia di romanzi storici di Fabio Cosio, che vede come protagonista fra Dolcino da Novara.

Penitenziagite – Apocalisse

Questa trilogia di romanzi storici ripercorre, attraverso il protagonista, alcuni decenni della storia italiana caratterizzati dal dominio della Chiesa, dalla violenza dell’Inquisizione e dalle lotte del popolo.

Nei primi volumi (Genesi  e Atti degli apostoli), abbiamo seguito fra Dolcino nella sua carriera ecclesiastica e nel distaccamento da molti degli aspetti della Chiesa che riteneva sbagliati o contraddittori.

In quest’ultimo volume si giunge al termine di questo percorso e, purtroppo, della vita di Dolcino. Per avere qualche blanda informazione sulla vita di quest’uomo basta aprire un libro di storia o cercare online e, trattandosi di una ricostruzione storica molto fedele alla realtà, rivelare il finale di questo libro non significa rovinare la lettura della trilogia.

Fra Dolcino, come anticipato nei volumi precedenti, è stato il fondatore del movimento dei dolciniani, movimento riconducibile a quello degli apostolici (a sua volta derivante dai movimenti pauperistici e millenaristici).

La sua dottrina prevedeva una scrupolosa osservazione delle Sacre Scritture, nonché il digiuno, la preghiera e la povertà. Tuttavia, si basava su altri due aspetti rilevanti che, ovviamente, non potevano essere approvati dalla Chiesa: la disobbedienza alla Chiesa stessa e al papa, qualora si fosse allontanato dalla giusta predicazione e applicazione dei Vangeli e sulla possibilità di eliminare l’obbligo del celibato.

Fra Dolcino, in prima persona, aveva una compagna – Margherita – e, giunti a questo punto, merita soffermarsi sull’epilogo di questa storia: fra Dolcino viene condannato a morte dal vescovo, costretto a subire torture inimmaginabili prima dell’esecuzione della pena capitale. Ma non è tutto: anche Margherita viene condannata a morte: per eresia, stregoneria, legami con Satana e quant’altro. Viene bruciata viva. E Dolcino è costretto ad assistere, prima di essere ucciso a sua volta.

Perché soffermarsi sul finale: perché racchiude il messaggio dell’intera trilogia. Un messaggio di un uomo, vissuto 700 anni fa, che ha avuto il coraggio di opporsi alla dittatura di una Chiesa corrotta. Un uomo: non era un santo, ma semplicemente un uomo, vissuto da uomo e morto da uomo. Morto per ciò in cui credeva. Allo stesso modo, con lui, è morta Margherita, che non si è piegata fino alla fine, nemmeno davanti al boia.

Allo stesso modo sono morti in tanti: sono morti coloro che hanno cercato di proteggerlo, coloro che hanno condiviso con lui una visione differente della religione; sono morti i “poveri cristiani” che si sono opposti al vescovo nella terribile battaglia della Valsesia.

Non è finita: Dolcino sarebbe dovuto diventare un esempio, un monito per la popolazione. Per questo è stato torturato pubblicamente per le strade di Vercelli, nei modi più terribili e disgustosi. Per questo le ceneri di Longino  e Margherita sono state gettate nel fiume Cervo. Tutto questo e molto altro in Penitenziagite Apocalisse.

In conclusione

Non posso fare altro che consigliare la lettura di questa trilogia per vari motivi: la ricchezza di dettagli, la minuziosa ricostruzione storica, la volontà dell’autore di “riportare in vita” una tale storia e, ovviamente, per il significato di quella storia.

Per darvi qualche informazione in più sulla lettura di questo libro, oltre a rimandarvi alle recensioni precedenti, posso dirvi che: è scritto molto bene, in modo semplice e chiaro; ha un ritmo di lettura lento, soprattutto a causa dei temi affrontati e alla quantità di dettagli; è adatto ad appassionati di storia, lettori onnivori e a chiunque voglia approfondire le proprie conoscenze sulla storia d’Italia tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300.


Recensioni: INDICE

 

Jake Foster e il segreto della lanterna

Jake Foster Book Cover Jake Foster
Daniele Cella, Alessio Manneschi,
Fantasy, Per ragazzi
Self-published
29 September 2020
256

JAKE FOSTER e il Segreto della Lanterna(tm) ✓✓✓ Un libro per bambini e ragazzi di tutte le età. Un'avventura ricca di azione, magia e mistero! ★★★ In una giornata come tante altre, fatta di fantasie e affetti familiari, la vita del piccolo Jake Foster viene completamente sconvolta. Abituatosi ad una nuova vita nello squallido orfanotrofio di Glestin, Jake trascorre il tempo giocando con i suoi nuovi amici e seguendo le severe lezioni impartite dagli insegnanti. L'arrivo di un nuovo e cupo insegnante, la scomparsa di uno dei bambini e delle inquietanti voci che sembrano provenire dal vecchio pozzo dell'orfanotrofio, innescano una serie di misteriosi eventi che trascineranno Jake in una mirabolante avventura. Curiosi di sapere cosa accadrà al nostro Jake? Tuffatevi tra le pagine del libro e abbandonatevi a stupore e meraviglia! ★★★ Particolarmente indicato per gli amanti dei fantasy quali Harry Potter, Le Cronache di Narnia, La Storia Infinita. In questo libro è possibile individuare temi cari sia ai genitori che ai bambini e ragazzi: Inclusione culturale Accettazione della diversità Interazioni positive tra genitori e figli L'importanza della curiosità Il valore dell'amicizia e dell'incoraggiamento Il superamento delle proprie paure e del timore per l'ignoto

Jake Foster e il segreto della lanterna  è un romanzo fantasy, che vede come protagonista un ragazzino di sei anni – scritto a quattro mani da Alessio Manneschi e Daniele Cella.

Jake Foster e il segreto della lanterna

Il protagonista del romanzo è un ragazzino normale con una vita ordinaria… fino a quando, a causa di un incidente, perde suo padre e viene portato in orfanotrofio.

Dopo un iniziale periodo di smarrimento, Jake si abitua alla sua nuova vita, con nuovi amici e insegnanti. Le sue giornate trascorrono regolarmente tra giochi e studio, fino a quando un misterioso avvenimento mette di nuovo sottosopra la sua esistenza: un compagno scompare misteriosamente.

Jake viene proiettato in un’avventura incredibile, che lo aiuterà a conoscersi realmente, a capire molto su sé stesso, sul suo passato e su ciò che lo circonda.

Alla fine della sua avventura Jake è un ragazzino diverso: più maturo, consapevole e positivo.

Oltre la trama

Jake Foster e il segreto della lanterna  è un romanzo d’avventura ma anche di formazione; Jake cambia, matura, in qualche modo “forma la sua nuova persona”.

Per quanto riguarda la forma, Jake Foster è molto scorrevole, lineare, scritto in modo semplice e apprezzabile anche dai lettori più giovani.

Al suo interno vengono presi in considerazione molti argomenti: l’amicizia, il coraggio, la famiglia, la sfida con sé stessi e così via.

A parlare è Jake in prima persona, perciò il lettore vive l’avventura attraverso gli occhi di un bambino, attraverso i suoi pensieri e ragionamenti – che spesso vengono accentuati da considerazioni e pensieri ovviamente infantili su giochi, amici, insegnanti, ecc.

Nel complesso si tratta di un romanzo molto carino e apprezzabile da un pubblico di lettori molto vasto e variegato: adatto a tutte le età e a tutti i gusti letterari, magari con una propensione verso il fantasy.

 

//Ringrazio gli autori per avermi dato la possibilità di leggerlo. Lo trovate su Amazon!


RECENSIONI: INDICE

Quel che i lupi mangiano

Quel che i lupi mangiano Book Cover Quel che i lupi mangiano
Sara Brayon
Fantasy, Retelling
2020
184

Un cacciatore in cerca di vendetta, un uomo che inganna la Morte, una cuoca con un ingombrante problema da risolvere, una scrittrice triste in una città straniera, eroi ed eroine piegati dalla passione, come tutti, in un labirinto delirante che quasi mai è quello che sembra. Trenta racconti in cui, tra sante e prostitute, assassini e paladini, si manifestano sesso, speranza, solitudine e molte altre cose terribili e meravigliose che non iniziano necessariamente con la lettera S. Come il lupo bianco e il lupo nero che albergano nell'anima di ognuno di noi, fra queste righe lottano ironia e amarezza, allegria e inquietudine, vitalità e decadenza.

Quel che i lupi mangiano  è un raccolta di racconti molto originali e variegati. Alcuni di essi si ispirano alle fiabe classiche, che vengono adattate e reinterpretate per adattarsi a scene della quotidianità contemporanea. Altri sono frutto della fantasia dell’autrice, che si è ispirata al mondo che la circonda.

Quel che i lupi mangiano

Trenta racconti brevi, scritti in modo scorrevole, intenso e a tratti ironico, racchiudono molti argomenti, molti personaggi e ambientazioni. Per questo motivo ciò che merita di essere posto in evidenza, rispetto agli altri elementi, è lo stile dell’autrice.

Uno stile ricercato, fresco e molto scorrevole, che rende il libro piacevole. Il ritmo di lettura è piuttosto veloce, per due motivi: lo stile, come detto poco fa, e la brevità dei racconti.

Inoltre, si alternano momenti di ironia o sarcasmo a scene che, in qualche modo, fanno riflettere o sorridere. Un pizzico di cinismo fa da “ciliegina sulla torta” a questo libro che, nel suo complesso, si rivela poi essere una rappresentazione della realtà, con alcuni aspetti accentuati in modo esagerato e con una buona dose di fantasia.

Personalmente, il racconto che ho apprezzato di più è il “retelling” di Cappuccetto rosso in versione romagnola. Anche io ho da sempre l’abitudine di vedere nelle persone che incontro dei “personaggi”, accentuandone i comportamenti o le caratteristiche più bizzarre, perciò ho trovato questo racconto molto carino e  divertente.

Chiusa questa parentesi, consiglio questo libro come lettura leggere o per intervallare altre letture perché, grazie alla suddivisione in racconti, è molto comodo e adatto per questo metodo di lettura!

Grazie a @bookabook_it

INDICE RECENSIONI

 


L’autrice:

Sara Brayon

Sara Brayon
è nata a Roma nel 1992 ma da anni vive a Bologna, dove studia alla facoltà di Lingue. Lavora come analista in un’azienda informatica, scrive racconti e poesie. Vive con svariati libri e un gatto rosso di nome Ivan il Terribile. Quel che i lupi mangiano rappresenta il suo esordio letterario.

Ambitum surrexit – La rosa dei venti

Ambitum surrexit. La rosa dei venti Book Cover Ambitum surrexit. La rosa dei venti
Denis Valentini
Thriller
2019
193

Una serie di inspiegabili omicidi sta disegnando negli Stati Uniti d'America una mappa del terrore. A cercare di mettere  un freno alla scia di sangue che imbratta il Paese, una singolare squadra composta da quattro uomini: un poliziotto spagnolo, un agente della F.B.I., un pugile cubano, stella nascente della box mondiale e un ex baro, deciso più che mai a ricostruirsi una dignità. John, questo il suo nome, ha un intuito formidabile e una straordinaria capacità di cogliere particolari impercettibili, affinata in lunghi anni spesi sul tavolo da gioco; queste sue doti, unite alle indagini dei federali e al coraggio del campione olimpico del ring, costituiranno l'unico argine possibile al dilagare di un disegno criminale,un piano dietro al quale si nasconde la mano di un ordine antichissimo, nato per la difesa dei piccoli, i cui nobili principi sembrano soffocare nella sete di potere...

Ambitum surrexit – La rosa dei venti, romanzo d’esordio di Denis Valentini, è un thriller breve ma intenso, ambientato negli Stati Uniti.

Ambitum surrexit – La rosa dei venti

Strani omicidi scuotono gli Stati Uniti: ad investigare questi casi inspiegabili sono quattro persone che difficilmente si potrebbero associare tra loro. Un poliziotto e un agente dell’FBI – i più “normali” nello svolgere questo compito – un pugile e un ex truffatore deciso a darsi una seconda possibilità e aiutare nel lavoro a questo caso, che si rivela sempre più complesso e misterioso a mano a mano che si va avanti con la lettura.

I personaggi principali sono, quindi, questi quattro. Ma il vero protagonista è John, l’ex truffatore. Il protagonista è infatti colui che si rivela determinante per la risoluzione del caso ed è anche il personaggio che viene maggiormente descritto, soprattutto dal punto di vista caratteriale.

L’antagonista viene rappresentato attraverso un gruppo di persone che fa parte di una “setta segreta” votata all’aiuto degli indifesi. Così descritta, sembrerebbe un’entità positiva. In realtà si scopre che alcune persone all’interno di questa setta stanno portando avanti una sanguinaria lotta per il potere e che la missione iniziale è stata completamente sopraffatta da egoismo e interesse.

Oltre la trama

L’ambientazione varia spesso, ma geograficamente gli avvenimenti si collocano sempre all’interno del territorio degli Stati Uniti d’America e nel tempo presente. L’atmosfera, invece, varia di scena in scena ma ha sempre la funzione di creare tensione e suspense nel lettore. E, in effetti, ci riesce: l’intera trama, fino all’epilogo, è un susseguirsi di cause ed effetti che non lascia un attimo di respiro.

Ambitum surrexit – La rosa dei venti  è quindi un thriller dal ritmo di lettura piuttosto veloce. Grazie allo stile semplice, alla struttura della trama e alla lunghezza effettiva del testo, infatti,  possibile leggere questo libro in tempi piuttosto brevi. Ciò che cattura il lettore è la lotta tra un’entità che dovrebbe essere positiva ma non lo è più e questa improbabile squadra di investigatori.

In conclusione

Consiglio Ambitum surrexit – La rosa dei venti agli appassionati di thirller e a lettori onnivori. Sicuramente apprezzeranno la lotta tra John, Joel, Mariano e Ryan contro il Gran Maestro.
Un buon punto di partenza dell’autore come suo esordio letterario: sicuramente potrà affinare lo stile in futuro.


 

Recensioni: INDICE

 

 

The Drunk Fury – La nascita della fratellanza

The drunk fury. La nascita della fratellanza Book Cover The drunk fury. La nascita della fratellanza
Paolo Andrico, Paolo Maria Corbetta,
Romanzo, Fantasy
2019
261

Mar dei Caraibi, 1702. Isabel de la Guardia, figlia del viceré del Perù, inorridita dai soprusi inflitti dagli spagnoli agli indigeni e infiammata dagli ideali dei ribelli, rinnega sangue e patria e progetta un’insurrezione. Le rivoluzioni però costano e per armare i rivoltosi la principessa ha un piano: recuperare il tesoro maledetto dell’Huascarán. Recluta così una ciurma di pirati, nativi, utopisti e balenieri e fonda la fratellanza della Drunk Fury. Anni dopo, nel 1718, toccherà a due reduci della spedizione raccontare gli eventi: Jack Tyler, pirata e baleniere, e Paul Dragon, rivoluzionario corso. Ma il passato è meno lontano e più minaccioso di quanto si possa pensare. Tra sospetti, imboscate, colpi di spada, barili di rum, vecchi nemici e nuovi amici, Jack e Paul dovranno sopravvivere ai propri demoni e lottare per un’ultima, insperata, possibilità di redenzione.

La mia interpretazione del personaggio di Chepi


The Drunk Fury – La nascita della fratellanza è il primo volume di una saga fiction-storica, ambientata nella prima metà del ‘700 attraverso il Mar dei Caraibi.

The Drunk Fury – La nascita della fratellanza

In questo romanzo ci sono tante cose analizzare e che vale la pena sottolineare.

Si tratta di un romanzo storico che ha come protagonisti personaggi inventati, ma che in qualche modo richiamano quelli realmente esistiti – quantomeno come simbolo di una categoria: pirati, nobili, nativi americani, e così via.

La nascita della fratellanza è il primo volume della saga e racconta, appunto, la prima parte di una storia che vede protagonisti Jack Tyler e Paul Dragon, due ex-pirati molto legati tra loro. I due protagonisti si sono ritirati da tempo quando decidono di raccontare le proprie gesta e fare chiarezza su quanto accaduto anni prima. In questo modo inizia la vera e propria storia della Drunk Fury: una nave, una leggenda, un simbolo.

Ambientato nel Mar dei Caraibi, a partire dal 1702 e nei due decenni successivi, ripercorre una parte della storia d’America e dei colonizzatori europei, attraverso le vite di una manciata di persone che simboleggiano, in qualche modo, i tratti caratterizzanti della società settecentesca, a partire dai pirati della peggior specie fino ai nobili più spietati e senza scrupoli.

The Drunk Fury – La nascita della fratellanza  unisce lettere e memorie, creando un ritmo di lettura piuttosto veloce e incalzante. Lo stile invece, giustamente, varia a seconda che sia Paul o Jack a scrivere. Benché ci siano alcuni tratti comuni, sono comunque distinguibili come “due penne diverse”.

Oltre la trama

Attraverso le lettere che Paul e Jack si scambiano, si ricostruisce a ritroso parte della trama che lega l’intera saga – fino ad arrivare alla Nascita della fratellanza.

Oltre ai due protagonisti citati poco fa, ci sono Marie Anne e Chepi, due donne a cui Paul e Jack si legano durante la loro straordinaria avventura. Due pirati, una nobildonna che rinnega le sue origini per qualcosa di più nobile, una nativa americana: tutti questi personaggi hanno qualcosa in comune. Cercano la libertà.

In questo senso il testo è molto rivoluzionario e idealista: la Drunk Fury viene infatti costituita per opporsi ad una sorta di imposizione dell’impero sul mare, sottratto ai suoi precedenti occupatori. Ognuno dei fondatori ha un motivo diverso e ugualmente valido per opporsi a questo regime.

Questa trama e questo sviluppo dei fatti sulla base di una qualche rivoluzione vengono spesso utilizzati nei romanzi… ma non in una storia di pirati! In questo il testo è molto originale.

Inoltre il ruolo del pirata viene rivalutato. Mai sentito parlare di Pirati Nobili? Strana associazione di parole, in effetti.

Ebbene, questi sono i pirati nobili: i protagonisti (non solo Paul e Jack)  tengono fede ai propri ideali dall’inizio alla fine, rischiando la vita per difendere il mare e il loro diritto di far parte di una realtà che sta per essere spazzata via. Volendo rendere universale il messaggio contenuto in questo libro, lo si può sintetizzare in questo modo: una lotta per la libertà e per mantenere ciò che c’è, in modo che non venga annientato dal “nuovo”.


In più.

Il libro contiene anche:

  • L’elenco dei personaggi con una breve descrizione
  • La biografia dei protagonisti
  • I ritratti dei personaggi principali

In conclusione:

Un bel libro: originale, con un bel messaggio, adatto a tutti i lettori. Consigliato!


RECENSIONI: INDICE

Gli occhi invisibili del destino

Gli occhi invisibili del destino Book Cover Gli occhi invisibili del destino
Silvia Casini
Romanzo
Golem
2019
Copertina flessibile
304

Eilis Rush ha occhi molto particolari: verdi, striati di grigio, giallo e blu notte, ma soprattutto nascondono un segreto. Lei è una giovane studentessa diciassettenne che, dopo un incidente automobilistico, dove i suoi genitori hanno perso la vita, dall'America è venuta a vivere a Roma. Va a stare da sua zia Clara che gestisce il negozio esoterico "Filincanto". Eilis ha un'amnesia parziale a causa del trauma subito e non riesce a ricordare molti dettagli del suo passato, in compenso ha strane e inquietanti percezioni, così sua zia la porta da uno psichiatra. In sala d'attesa, Eilis legge su un giornale che a piazza Barberini, nella fontana del Tritone, è stato rinvenuto il cadavere di una donna. Inizia così una strana e straordinaria avventura che la vede collaborare con Luca Marra, giovane poliziotto, per scoprire cosa si cela dietro una misteriosa serie di delitti dalle connotazioni esoteriche e, al tempo stesso, conoscere la verità sulla propria storia, sulla morte dei suoi genitori, sulle sue strane visioni e, magari, scoprire l'amore.

Gli occhi invisibili del destino è un thriller con tratti fantasy/soprannaturali.

La protagonista è Eilis, una ragazza che vive e in America e che si trasferisce a Roma dopo la morte dei suoi genitori in un incidente. Anche Eilis è coinvolta nell’incidente ma riesce a salvarsi, riportando un trauma che le causa un’amnesia parziale a lungo termine, ciò significa che non riesce a ricordare parecchi momenti del suo passato. Stranamente, però, dopo l’incidente inizia ad avere strane visioni. Dopo il suo trasferimento a Roma, inizia un’avventura che la porta in un vortice di esperienze ed emozioni, fino a scoprire la verità su di sé, sul suo passato, sull’incidente e sulle sue strane visioni: le vie più nascoste di Roma, una tipografia, un personaggio misterioso, un vecchio diario e delle risposte da trovare. E così per Eilis, forse, dopo tanto dolore e caos, arriva anche anche la pace.

Gli occhi invisibili del destino: oltre la trama

Gli occhi invisibili del destino è un romanzo che contiene alcune caratteristiche di un thriller, ma anche alcuni elementi del fantasy soprannaturale. La narrazione avviene in terza persona e mantiene i riflettori puntati sempre sulla protagonista, Eilis, della quale vengono riportati anche i pensieri più nascosti. Questo aiuta notevolmente il lettore a immedesimarsi nella protagonista e ad avere un’immagine più definita della sua personalità e del suo carattere.

Lo stile dell’autrice è scorrevole, il lessico scelto è semplice ma ricercato: questi due elementi, uniti, creano una narrazione fluida e coinvolgente. L’elemento più rilevante del libro è, però, l’atmosfera: ambientato quasi interamente a Roma, riesce a rendere la città “magica” e surreale, con un’atmosfera nostalgica e inquietante allo stesso tempo.

La descrizione della città attraverso ciò che la protagonista percepisce è davvero avvolgente ed è ciò che permette al lettore di immergersi ulteriormente nel racconto. A questo si aggiungono le descrizioni delle sensazioni della protagonista, anch’esse molto vivide e percepibili.

Il sole era calato già da un pezzo, lanciando dardi infuocati e bagliori nel cielo, prima di svanire sotto una morbida cortina di stelle. La luna, dal canto suo, aveva già ammaliato il mondo con la sua ascesa d’oro, prima di diventare del colore degli astri. Eilis era seduta nella sua stanza ad osservare l’universo silente dalla finestra, con il respiro affaticato.

Il ritmo di lettura è medio: lo stile scorrevole è contrappesato da descrizioni minuziose, perciò si ottiene un lettura di velocità intermedia. Tuttavia, avendo una trama coinvolgente, il libro può essere letto tranquillamente in tempi piuttosto brevi.

In conclusione:

Consiglio Gli occhi invisibili del destino a lettori di ogni genere: agli appassionati di thriller “soft”, del soprannaturale, dello urban fantasy e a lettori onnivori… Si tratta di un libro davvero molto piacevole!


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L’illusione della fenice

L'illusione della fenice Book Cover L'illusione della fenice
Demetrio Verbaro
Romanzo
2018
257

Il romanzo è diviso in tre storie che si svolgono in luoghi geografici diversi e in momenti storici differenti. Tre vicende che narrano di amore, sofferenza, vita, speranza, cadute e rinascite. I protagonisti sono legati da qualche filo visibile e da molti invisibili, come i personaggi di uno spettacolo di marionette fatte muovere da un abile burattinaio. Ma cosa possono avere in comune Sara, una contadina sedicenne rimasta suo malgrado incinta, che vive nel periodo del dopoguerra a Mosorrofa, un piccolo paese della Calabria, aggrappato all’Aspromonte, con Amy, un’attrice che lavora nel mondo del porno nella Los Angeles degli anni 90, con Sadie, una neolaureata con il massimo dei voti alla facoltà d’ingegneria del Politecnico di Zurigo nel 2034?

L’illusione della fenice è un romanzo suddiviso in tre parti. Ognuna di esse ha una protagonista diversa, è ambientata in un’epoca e in un’area geografica differente.

L’illusione della fenice

La prima storia parla di Sara, una ragazza sedicenne che vive in un paesino in provincia di Reggio Calabria, nel primo dopoguerra. Sara è la figlia di un carbonaio alcolizzato, che maltratta lei e sua madre; si innamora di un ragazzo e decide che il suo futuro sarà con lui. Rimane incinta ma, dopo aver partorito viene cacciata di casa dal padre, che si prende la nipotina per sfruttarla come aveva fatto in precedenza con la figlia. Questo è solo l’inizio della tormentata vita di Sara, che porta ad un epilogo tanto dolce quanto amaro. Infine, si scopre cosa succede nel futuro della piccola Mary.

La seconda storia parla di un’altra ragazza: Amy. Vive in California, è un’attrice porno. Frequenta Thomas, personaggio attraverso il quale viene vista questo secondo racconto. Thomas prova un’attrazione indescrivibile per Amy e decide di stare con lei nonostante il suo mestiere. Anche per Amy l’epilogo non è dei più rosei ma ha una funzione: un collegamento con il precedente racconto e un messaggio per il lettore.

Infine, la terza storia: Sadie, vive a Zurigo, è ingegnere e la sua storia viene raccontata a partire dal 2034. Anche in questo caso la protagonista è una donna, diversa dalle precedenti e, anche in questo caso, luoghi e nomi si ripetono, come fili conduttori tra un racconto e l’altro.

Oltre la trama

L’intenzione dell’autore in questo libro è quella di creare una sorta di circolo, di ripetizione, tra luoghi e persone. Il titolo, L’illusione della fenice, ha proprio questo significato.

Lo stile è semplice e scorrevole. I racconti sono narrati in terza persona ma viene comunque fornito un punto di vista predominante. Il ritmo di lettura è veloce, grazie allo stile dell’autore e alla suddivisione in tre sezioni.

Ciò che fa perdere qualche punto a questo libro è l’insieme. Gli argomenti trattati sono molti, seppur tutti contestualizzati in esperienze di vita ordinaria: per esempio, il dolore del parto e l’abbandono vissuti da una donna e la sfera sessuale vissuta da un uomo. Questi due esempi sono sufficienti per rendere l’idea: riuscire ad esternare sensazioni tanto diverse, vissute da un uomo e da una donna oltretutto, non è semplice; di conseguenza, non è semplice creare empatia tra il lettore e i personaggi.

Inoltre, nei tre racconti cambia anche il lessico: nel primo prevalgono vocaboli che creano una predominanza di sentimento e “racconto appassionato”, mentre nel secondo il linguaggio è più scurrile, colloquiale, diretto. Questo sarebbe più indicato, a mio avviso, per una raccolta di racconti auto-conclusivi e non collegati tra loro.

In conclusione:

Personalmente, credo che l’idea alla base del libro sia buona ma sia semplicemente da curare un po’ di più. E, se posso aggiungere una nota personale, credo che anche l’estetica voglia la sua parte (sarà deformazione professionale!). Lo consiglio comunque ai lettori appassionati di letteratura contemporanea e come lettura leggera! 🙂


Recensioni INDICE

Ma tu sei felice?

Ma tu sei felice? Book Cover Ma tu sei felice?
Federico Baccomo
Fiction
Solferino
2019
Copertina rigida

Tutto comincia con una domanda: Ma tu sei felice? È l'inizio di un dialogo all'apparenza ordinario, quello tra Vincenzo e Saverio, due amici seduti al tavolino di un bar per il classico aperitivo. Vincenzo ha un problema che riguarda suo figlio: un incidente con un compagno di classe, una maestra indelicata, un colloquio imbarazzante. Saverio ha un dilemma più immediato: la sua dieta iperproteica funzionerà davvero? Entrambi sono presi dall'epica di una quotidianità le cui tappe obbligate prevedono di prendersi cura della famiglia, sopravvivere al lavoro, arrivare a fine mese, oltre naturalmente a mentire, tradire, imbrogliare. Vincenzo e Saverio, insomma, sono tutti noi. Nel botta e risposta trascinante che questo romanzo mette in scena, ci appassioniamo ai colpi di teatro delle loro vite, e nelle loro vicissitudini di umanissimi antieroi riconosciamo le nostre. Ma le cose, nella letteratura come nella realtà, non sono mai come sembrano. Federico Baccomo si diverte a ribaltare i luoghi comuni e a giocare con le nostre aspettative di lettori, in un romanzo diverso da ogni altro. Un dialogo perturbante, comico, insensato, commovente: come la vita. Una moderna, irresistibile commedia dell'assurdo.

Ma tu sei felice? Una domanda semplice, quasi banale, ma che può generare una serie infinita di pensieri e riflessioni.

MA TU SEI FELICE?

Prima pagina:

Seduti al tavolino all’aperto di un bar, due uomini parlano.

Questo è tutto ciò che viene detto sull’ambientazione del romanzo: un bar qualunque, due amici qualunque. Sui due protagonisti, però, si ha modo si scoprire di più andando avanti con la lettura.

Sono Saverio e Vincenzo, i due amici protagonisti del dialogo che compone il romanzo: si, perché l’intero romanzo è un dialogo, botta e risposta. Una discussione che tocca svariati argomenti della vita di entrambi i protagonisti e che, di conseguenza, assume “importanza” diversa a seconda dello stralcio che si considera.

I due uomini parlano della rispettiva vita sentimentale e coniugale, di figli, di eventi passati e momenti di quotidianità di ognuno, di fatti e “dilemmi” apparentemente insensati. Come detto poco fa, si tratta di due persone qualunque ed è proprio questo, unito alla varietà di argomenti menzionati, a dare un senso al testo: attimi di vita analizzati e derisi o rimpianti, per poi arrivare alla domanda decisiva, “Ma tu sei felice?”.

Non ci sono pause, suddivisioni in capitoli, scene di contorno al dialogo. Ci sono solo battute consecutive. L’unico fattore che riesce a dare una parvenza di suddivisione è il cambiamento di emozione derivante da ciò che viene detto: per esempio il passaggio da dialogo comico e irriverente a triste e nostalgico.

Questo libro viene definito una “commedia dell’assurdo” e in effetti di assurdo c’è molto: i temi trattati, ma soprattutto il modo in cui vengono trattati; il fatto che in un solo, unico dialogo vengano portate a galla così tante cose diverse tra loro.

Il fatto che sia un unico flusso ininterrotto di battute è sicuramente voluto, per dare maggior peso al senso del romanzo: la vita è un flusso continuo di cose che hanno senso oppure no, di attimi, di battute e di risposte.
Tuttavia, visto dalla parte del lettore, questo flusso può creare perplessità: ha senso se letto tutto d’un fiato ed è difficile interrompere la lettura proprio perché non ci sono occasioni di pausa.

Ma tu sei felice? è un romanzo dal ritmo molto veloce, è scorrevole e il lessico è colloquiale, perciò lo si può leggere davvero molto velocemente. Ciò nonostante, la mancanza di interruzioni può creare un po’ di scompiglio, pur sapendo che il flusso continuo è assolutamente voluto e necessario alla resa finale.

In conclusione:

Consiglio questo libro a lettori “esploratori”, e a chiunque voglia provare un genere diverso e uno stile narrativo alternativo.


Ringrazio: Bookrepublic.it e Solferino


Recensioni: INDICE

 

I sogni camminano

I sogni camminano Book Cover I sogni camminano
Mariarosaria Guido
Romanzo, Distopico
bookabook
2019
264

Jim Thomas, giornalista un po’ apatico, viene convinto dal lontano cugino Roger a sperimentare una nuova tecnologia: una capsula impiantata nel cervello in grado di cancellare i brutti ricordi e vivere per sempre una vita felice. In breve però la capsula inizia a mettere a repentaglio la sua vita e la neonata storia d’amore con Kyrsten, perché i sogni di Jim sfuggono totalmente al suo controllo, diventando indipendenti e prendendo vita. Nel tentativo di capire cosa ci sia veramente dietro l’invenzione della capsula e chi sia davvero Roger, Jim sarà costretto a prendere in mano le redini della sua vita e dovrà fare i conti con i suoi sogni per salvare il suo lavoro, la sua storia d’amore e la sua stessa vita.

I sogni camminano è un romanzo fantascientifico di Mariarosaria Guido, edito da Bookabook.

I sogni camminano

La trama si sviluppa attorno alla vita di Jim, il protagonista, un giornalista ordinario di New York, con una vita ordinaria. A dare una svolta alla sua vita è l’innesto di un sistema tecnologico innovativo nel suo cervello.

La proprietà di questa capsula è di rimuovere i brutti ricordi e permettere al portatore di vivere una vita felice e spensierata.

Da questo momento, però, tutto cambia: proprio nel momento in cui la vita di Jim sembra prendere la strada giusta, ecco che il chip inizia ad avere i suoi effetti. I sogni di Jim prendono letteralmente vita  e, ovviamente questo porta a delle conseguenze non indifferenti.

Si tratta di un libro estremamente scorrevole, che si legge piuttosto in fretta: ha un ritmo piuttosto veloce, dovuto soprattutto ad uno stile semplice ma curato, fresco e giovanile. Per quanto riguarda la trama, invece, il ritmo è più lento nella prima parte del romanzo, per poi velocizzarsi dopo gli eventi più rilevanti.

Infine, merita soffermarsi sul messaggio contenuto in questo libro: la ricerca della felicità a costo di eliminare il ricordo del passato. Ovviamente questo ha delle conseguenze piuttosto serie: oltre a modificare l’identità dell’individuo modificandone i ricordi, fa anche sì che ciò che avrebbe dovuto essere eliminato una volta per tutte, rimanga in realtà nel subconscio e si manifesti come sogno.

In conclusione:

Consiglio questo libro a tutti gli amanti della fantascienza e non solo, si tratta di una lettura leggera ma che lascia un bel ricordo e soprattutto, porta un messaggio significativo. Ora ne lascio a voi l’interpretazione!


 

L’aurtice

Mariarosaria Guido
MARIAROSARIA GUIDO è nata a Gallipoli nel 1998 e vive a Collepasso, in provincia di Lecce. Nel 2017 ha conseguito il diploma artistico e attualmente collabora con il giornale online Epeira. Suona il violino dal 2007 e I sogni camminano è il suo romanzo d’esordio.

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Il libro di Gaia

Il libro di Gaia Book Cover Il libro di Gaia
Giorgio Tarditi Spagnoli
Fantasy
bookabook
2019
Copertina flessibile
464

Sofia, maestra alchemica, è finalmente riuscita nell'impresa che nessuno prima di lei ha portato a termine: creare il cristallo dell’Io. Attraverso esso, ora l’Ebdomade può compiere la Grande Opera e far discendere lo spirito nella materia, per liberare il mondo dalla sofferenza e dalla morte. Ma una voce sconosciuta svela a Sofia le vere intenzioni dell’Ebdomade, smascherando la realtà in cui la ragazza ha sempre creduto. Insieme al giovane Teleo, Sofia verrà guidata lungo un viaggio pericoloso e incredibile, alla ricerca della verità e della salvezza, fra incredibili scoperte e poteri sconfinati.

Il libro di Gaia: un bellissimo viaggio tra alchimia e magia.

La trama è piuttosto articolata. Racconta la storia di Sofia, maestra alchemica eccellente, che riesce a sintetizzare il cristallo dell’Io e ad iniziare un percorso alla scoperta di limiti inesplorati dell’alchimia.

Una voce misteriosa, però, la mette in guardia da coloro per cui lavora e di cui si è sempre fidata. Sofia capisce di essere sfruttata per scopi tutt’altro che buoni e decide di seguire la voce sconosciuta che l’ha avvertita di tutto ciò.

Sempre grazie alla voce, incontra Teleo, un giovane ragazzo esperto di erbe, piante medicinali e quant’altro. I due iniziano in questo modo un lungo viaggio che li porta a scoprire cosa c’è oltre il mondo che conoscono e, nonostante siano ormai considerati nemici pubblici, riusciranno a salvare il mondo e i loro cari.

La voce sconosciuta si rivela essere Gaia, la voce della Terra stessa, che guida i due ragazzi durante la loro impresa.

Il libro di Gaia: oltre la trama

In questo libro l’aspetto più rilevane, oltre la trama in sé, è il legame uomo-pianeta: davvero molto forte e toccante, contro avversità e “cattivi” – che spesso sono gli stessi umani nei confronti della Terra.

Un libro molto carino, con una trama intricata e un messaggio molto profondo.

I protagonisti sono ben definiti, soprattutto caratterialmente e per tutto ciò che riguarda i loro ideali.

Lo stile è semplice ma molto curato, così come i dettagli: trattandosi si un libro basato sull’alchimia, riporta molte informazioni a riguardo ed è sempre molto preciso e dettagliato. Il ritmo di lettura è medio e costante dall’inizio alla fine, benché ci siano delle scene più movimentate rispetto ad altre.

In conclusione:

Il libro di Gaia è stato uno dei libri migliori del 2019 tra le nuove scoperte, sicuramente per l’originalità e il messaggio. Consigliatissimo!

 

 

L’autore:
Giorgio Tarditi Spagnoli
GIORGIO TARDITI SPAGNOLI è nato nel 1982 a Sestri Levante. Dopo la
laurea triennale in Scienze Naturali all’università di Genova e ha conseguito
quella magistrale in Paleobiologia all’Università degli Studi di Milano e in Biologia Evoluzionistica all’Imperial College di Londra. Ha conseguito il dottorato di Scienze della Formazione all’Università di Milano-Bicocca ed è diplomato in Naturopatia e Counseling presso l’Associazione Europea Medicine Tradizionali di Torino. Lavora come naturopata, fioriterapeuta e counselor biografico e tiene incontri sull’antroposofia e l’esoterismo occidentale. Nel 2018 ha pubblicato Cabala e Antroposofia.
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