Wonder Woman – Warbringer

Wonder Woman - Warbringer Book Cover Wonder Woman - Warbringer
Leigh Bardugo
Fantasy
Fabbri
2017
Copertina rigida
466

Diana è una giovane principessa amazzone e vive su un'isola sperduta, protetta da quanto accade lontano da Themyscira, la sua casa. Alia è una ricca ragazza newyorkese, orfana di due famosi biologi. Due mondi agli antipodi, due vite completamente diverse... almeno fino a quando la nave di Alia naufraga proprio sulle coste amazzoni, e Diana la salva. Presto sull'isola iniziano a scatenarsi tempeste e terremoti e una strana febbre si diffonde tra le sue abitanti, spingendo Diana a consultare l'Oracolo. La sua rivelazione è sconcertante: Alia non è una giovane qualunque, bensì una Warbringer, ovvero l'erede della stirpe di Elena di Troia destinata a portare guerra e distruzione. Ucciderla o purificarla, queste sono le uniche alternative per salvare il pianeta. Prima come improbabili alleate e poi come amiche, le due ragazze si troveranno costrette loro malgrado a unire le forze e ad affrontare insieme nemici potenti e persino divinità antiche, nel tentativo di liberare Alia da questo terribile destino. E con lei il mondo intero.

 

✒ “[…] le loro vite erano violente, precarie, fragili, ma combattevano ugualmente per preservarle, aggrappati alla speranza che il breve soggiorno su questa terra contasse qualcosa.”

? Sinossi:

«Sorella in battaglia, sarò la tua lama e il tuo scudo. Finché respiro, i tuoi nemici non avranno scampo. Finché vivo, la tua causa sarà la mia». Quel giuramento avrebbe potuto trasformarla in un’assassina.

Diana è una giovane principessa amazzone e vive su un’isola sperduta, protetta da quanto accade lontano da Themyscira, la sua casa. Alia è una ricca ragazza newyorkese, orfana di due famosi biologi. Due mondi agli antipodi, due vite completamente diverse… almeno fino a quando la nave di Alia naufraga proprio sulle coste amazzoni, e Diana la salva. Presto sull’isola iniziano a scatenarsi tempeste e terremoti e una strana febbre si diffonde tra le sue abitanti, spingendo Diana a consultare l’Oracolo. La sua rivelazione è sconcertante: Alia non è una giovane qualunque, bensì una Warbringer, ovvero l’erede della stirpe di Elena di Troia destinata a portare guerra e distruzione. Ucciderla o purificarla, queste sono le uniche alternative per salvare il pianeta. Prima come improbabili alleate e poi come amiche, le due ragazze si troveranno costrette loro malgrado a unire le forze e ad affrontare insieme nemici potenti e persino divinità antiche, nel tentativo di liberare Alia da questo terribile destino. E con lei il mondo intero.

? Trama:

Diana è la giovane principessa di Temyshira, figlia della Terra e, presto, si unirà alla sue sorelle nel tanto atteso esercito delle Amazzoni: è ancora giovane e inesperta, e si trova davanti una prova, una corsa con cui potrà dimostrare a sua madre di cosa è capace, la sua forza e la sue determinazione.

Si è preparata a lungo per questa corsa e i risultati si vedono: si trova presto in vantaggio ma sceglie di non affaticarsi troppo e rispettare i tempi che si è imposta.

Ad un tratto, però, qualcosa cattura la sua attenzione, qualcosa che si dimena nell’acqua, qualcosa di insolito.

Dopo aver indugiato alcuni istanti, Diana decide di buttarsi in acqua e raggiungere quello strano oggetto. Una volta giunta al largo, oltrepassa la barriera che divide il mondo delle Amazoni da quello degli umani e trova una nave in fiamme, corpi senza vita e una sola superstite: una ragazza minuta vestita di giallo.

Diana è sopraffatta dall’indecisione: lasciar morire la ragazza o portarla sull’isola, infrangendo tutte le regole delle Amazoni e rischiando punizioni senza precedenti?

Alla fine, decide di portare la ragazza sull’isola. Se la carica sulle spalle e la porta a riva, dopodiché la trasporta arrampicandosi fino a raggiungere una grotta, dove la sistema provvisoriamente per andare a cercare aiuto.

Diana, dopo vari ripensamenti, decide di recarsi dall’Oracolo per ricevere un consiglio sul da farsi, portando in dono i suoi pochi beni di valore.

Ha solo tre domande a disposizione e cerca di sfruttarle per avere dall’Oracolo le risposte che le servono.

L’Oracolo risponde in modo evasivo e non prospetta niente di buono: le opzioni più plausibili sono l’esilio di Diana e la morte della ragazza, oppure la distruzione di Temyshira e le guerre nel mondo degli umani.

Nel frattempo, gli effetti della presenza della ragazza sull’isola iniziano a vedersi: terremoti, litigi, catastrofi imminenti. La ragazza, Alia, non è una semplice ragazza: è una Warbringer – una discendente diretta della stirpe di Elena di Troia, portatrice di guerra e morte.

Diana, però, non si arrende ed è determinata a salvare sia la ragazza e sia le sue sorelle: secondo l’Oracolo, esiste una fonte “là dove Elena riposa”, che sarebbe in grado di purificare la giovane ragazza, a patto che riesca ad immergesi prima del suo diciassettesimo compleanno.

A Diana, quindi, non resta che un disperato tentativo per salvare la Amazzoni e gli uomini: portare Alia alla fonte ed eliminare la stirpe delle Warbringer. Diana si reca nel deposito delle armi, dove recupera alcuni strumenti che, pensa, potranno esserle utili. Dunque torna a prendere Alia, ormai gravemente provata dalla presenza sull’isola, se la carica sulle spalle e si dirige verso il mondo degli umani, dopo aver recitato un giramento che le unisce per la vita come sorelle in battaglia.

L’idea è quella di arrivare sull’isola greca in cui si trova la fonte con cui Alia si potrebbe purificare. Si ritrovano, invece, a New York, nuotando nel fiume Hudson. Dopo il loro arrivo nella Grande Mela, sono mal vestite, senza soldi e affamate: escogitano un primo piano di sopravvivenza rubando qualche soldo dall’auto di Jason, il fratello di Alia e nascondendosi in un hotel.

Proprio in questo hotel, Jason le ritrova e ha un primo scontro con Diana. Jason si dimostra, come sempre, iper protettivo nei confronti di Alia e, non appena scopre il progetto di andare in Grecia, tenta di impedirle di partire.

Poco dopo, l’amica di Alia – Nim – e l’amico di Jason – Theo – riescono a convincere Diana e Alia a partire dopo la serata di gala che si terrà in favore della compagnia dei genitori dei due, i Keralis, biologi morti poco prima.

Durante la serata Alia viene attaccata e la partenza viene anticipata, grazie ad una fuga immediata su un aereo della compagnia, messo a disposizione da Jason. I cinque ragazzi si trovano quindi in viaggio insieme, diretti all’isola greca con la speranza di purificare Alia dalla sua condanna.

Dopo numerose avventure sia in volo e sia una volta arrivati sulla terra ferma, riescono a raggiungere l’isola e dirigersi “là dove Elena riposa”.

Da questo momento in poi tutto cambia: proprio quando pensano di avercela fatta, i ruoli si scambiano, chi si pensava fosse buono è, in realtà, spietato e senza cuore. Le loro vite sono in pericolo, e così quelle di tutti i mortali.

Ce la faranno Diana e Alia a tener fede al giuramento? Saranno sorelle in battaglia? Ma soprattutto: sopravviveranno? Diana sarà esiliata e Alia uccisa?

? Il libro:

  • lo stile è molto semplice, senza troppe articolazioni e intrighi, questo rende il libro molto scorrevole e piacevole;
  • la maggior parte del racconto è formata da dialoghi tra Diana e Alia, o tra loro e uno degli altri tre personaggi principali; in alcuni casi si sofferma sul pensiero di uno o dell’altro protagonista e sulle descrizioni dei luoghi (New York, l’isola, il fiume…)
  • il finale: un colpo di scena verso la fine rende il racconto un po’ più movimentato e dà al finale un tocco in più;
  • i personaggi: Diana è nella sua “veste” classica, mentre gli altri quattro personaggio sono stati creati in modo da far funzionare tutto il racconto, dando qualcosa di nuovo al racconto (come per esempio la Warbringer).

 

? Cosa mi è piaciuto:

  1. L’ambientazione: alterna luoghi di fantasia a luoghi reali;
  2. La mitologia greca: il fatto di avere elementi della mitologia greca come base della storia, rende il racconto decisamente più interessante;
  3. Il personaggio di Wonder Woman: è un classico, lo so!

? Cosa non mi è piaciuto:

  1. L’inizio: è praticamente identico al film Wonder Woman uscito l’anno scorso, con la differenza di aver messo una ragazzina al posto di un uomo;
  2. Ho trovato alcuni passaggi un po’ forzati;
  3. La brevissima storia tra Diana e Jason: tifo ancora per la coppia Diana / Steve Trevor XD

?  Cosa ne penso?

Si tratta di un libro molto semplice, un’avventura piacevole da leggere. Adatto ad una lettura “di relax” 🙂

A parte questo, lo consiglio a tutti gli amanti del fantasy e del soprannaturale, ma tenete presente che è uno Young Adult, quindi il livello di lettura è quello!

 

Allegiant

Allegiant Book Cover Allegiant
Divergent
Veronica Roth
Distopico, Per ragazzi
DeAgostini
2018
Copertina flessibile
538

La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il "sistema per fazioni" era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l'opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l'amore e il sacrificio.

✒”[…]La vita ci ferisce, tutti quanti. E non c’è modo di sottrarsi ai suoi colpi. Possiamo guarire, se ci curiamo a vicenda”

? Sinossi:

La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il “sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.

Trama:

Come il secondo capitolo con il primo, anche il terzo riprende esattamente dal punto in cui si era fermato il precedente.

Si riparte, quindi, dalle conseguenze della proiezione del video di Edith Prior al centro della città di Chicago, video che ha sconvolto la popolazione e ha portato le persone a schierarsi, a questo punto, in due fazioni opposte: la prima, quella degli Esclusi – che mira all’eliminazione definitiva delle fazioni – e la seconda, quella degli Alleati – un gruppo di nuova creazione, con a capo Johanna Reyes (ex capo dei Pacifici) e Cara (sorella di Will, l’amico di Tris, ucciso nel primo capitolo sotto simulazione).

Gli alleati hanno due obiettivi principali: fermare gli Esclusi e mandare una squadra all’esterno della recinzione per verificare ciò che era contenuto nel video di Edith Prior.

Tris e Quattro vengono inviati in missione all’esterno delle mura, con alcuni amici. Prima di partire, però, Quattro fa evadere Caleb, il fratello di Tris, per salvarlo dalla sua condanna, sapendo che Tris non avrebbe sopportato un’altra perdita, benché fosse ancora arrabbiata con lui per non averla salvata della sentenza degli Eruditi nei suoi confronti.

Mentre si dirigono verso la recinzione, vengono inseguiti dagli Esclusi e uno di loro viene colpito mentre tenta di oltrepassare le mura. Tutti gli altri riescono ad andare oltre e, una volta varcato il confine, vengono prelevati da alcuni uomini e condotti al Dipartimento di sanità genetica.

In questo luogo viene detta loro la verità: la città all’interno della recinzione e il sistema delle fazioni non sono altro che un esperimento, messo in atto con l’intenzione di ripristinare i geni danneggiati delle persone.
Un paio di secoli prima, infatti, il governo degli Stati Uniti aveva messo in atto un precedente esperimento per eliminare i tratti negativi del genere umano: il risultato, però, era stato addirittura eccessivo – troppo onesti, troppo intelligenti, troppo altruisti, ecc. Il sistema delle fazioni e della popolazione chiusa tra le mura della città miravano, quindi, alla nascita di persone nuovamente complete e “bilanciate”: i Divergenti.

In questa fase si scopre che l’ex-istruttore di Tobias, il fratello di Tori e molte altre persone, credute morte perché Divergenti, sono in realtà vive e si sono rifugiate oltre le mura. Tris, invece, scopre la verità sul passato di sua madre, su come sia entrata a far parte dell’esperimento e su come si sia sacrificata per il bene della comunità.

Tris e Quattro vengono sottoposti ad un test del DNA, che mette in discussione il fatto che Quattro sia Divergente: questo lo fa sentire inadeguato e debole, e lo fa allontanare da Tris. Di conseguenza diventa un facile bersaglio per Nita, un membro del personale del Dipartimento, che sfrutta la sua debolezza per convincerlo ad aiutarla a rubare il Siero della Memoria. In realtà la sua intenzione è quella di rubare il Siero della Morte per utilizzarlo contro il Dipartimento stesso.

Tris scopre il suo piano e tenta di fermarli: riesce a impedire l’attentato ma non a fermare l’esplosione della prima bomba, che porterà alla morte di Uriah. Si susseguono diverse vicende, che mettono a confronto i GD (geneticamente danneggiati) con i GP (geneticamente puri), e Tris lotta per far avere a tutti pari diritti.
Nel frattempo, il Dipartimento decide di utilizzare il Siero della Memoria su tutti gli abitanti all’interno delle mura per fermare i conflitti tra Esclusi e Alleati: Tris decide, con alcuni amici, di fermare l’attacco, utilizzando il siero della Memoria proprio sui membri del Dipartimento.

La missione, però, richiede un sacrificio: entrando nel laboratorio che contiene il Siero della Memoria senza permesso, si aziona la diffusione del Siero della Morte, che ucciderebbe chiunque si trovasse all’interno dell’edificio. Caleb si offre volontario per questo compito, cercando di espiare le sue colpe.

All’ultimo momento, però, Tris si sostituisce al fratello, sacrificandosi al posto suo. Riesce a sopravvivere al Siero della Morte, ma si trova faccia a faccia con David, il capo del Dipartimento, che le spara, uccidendola. Prima di morire, Tris riesce ad azionare il Siero della Memoria e resettare i membri del Dipartimento, eliminando così i pregiudizi sui GD.

L’esperimento è definitivamente chiuso, anche se questo ha comportato la morte di molte persone, Tris su tutte.
Nonostante tutto, rimane qualcosa in cui credere e per cui lottare, e saranno Quattro e Christina a dimostrarlo.

 

? Il libro:

L’impostazione del terzo capitolo della serie Divergent è completamente diversa rispetto a quella del primo e del secondo:

  • le caratteristiche di periodi, dialoghi e descrizioni sono pressoché invariate rispetto ai capitolo precedenti;
  • personaggi ben definiti e caratterizzati (sono essenzialmente gli stessi del primo e del secondo capitolo, con l’aggiunta di un personaggio principale);
  • la narrazione: si alterna tra Tris e Quattro – un capitolo è come se fosse visto da un protagonista, e il capitolo successivo è visto dall’altro.
  • il finale: mi è sembrato un po’ eccessivo, se paragonato al resto della storia.

Cosa ne penso?

Sinceramente ho trovato il terzo capitolo un po’ deludente rispetto ai primi due: l’epilogo della storia è un po’ tragico ma spinge comunque a riflettere sull’importanza del passato e delle scelte (e, secondo me, anche sull’utilizzo positivo o negativo che si può fare delle scoperte scientifiche), il ché non è male, ma mi è sembrato comunque un po’ eccessivo rispetto al “peso” del resto della storia.

In secondo luogo, ciò che mi ha spinto ad apprezzare meno questo capitolo rispetto agli altri, è che la narrazione viene spezzata continuamente, alternando il racconto di Tris a quello di Quattro: secondo me questo è un fattore che distoglie l’attenzione dalla storia e confonde parecchio, sarebbe stato meglio suddividerlo diversamente o continuare con la narrazione solo da parte di Tris.

Consiglio la serie completa perché, nel suo insieme, non è affatto male. Sull’ultimo capitolo, però, ho avuto qualche perplessità.

 

 

Insurgent

Insurgent Book Cover Insurgent
Divergent
Veronica Roth
Distopico, Per ragazzi
DeAgostini
2018
Copertina flessibile
510

Una scelta può cambiare il destino di una persona... o annientarlo del tutto. Ma qualsiasi essa sia, le conseguenze vanno affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca disperatamente di salvare tutti quelli che ama e se stessa, e di venire a patti con il dolore per la perdita dei suoi genitori e con l'orrore per quello che è stata costretta a fare. La sua iniziazione avrebbe dovuto concludersi con una cerimonia per celebrare il proprio ingresso nella fazione degli Intrepidi, ma invece di festeggiare la ragazza si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei... Ora che la guerra tra le fazioni incombe e segreti inconfessabili riemergono dal passato, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare completamente il suo lato divergente, anche se questo potrebbe costarle più di quanto sia pronta a sacrificare. Il secondo romanzo della saga "Divergent".

✒ “Come un animale selvatico, la verità è troppo potente per poterla ingabbiare.”

? Sinossi:

Una scelta può cambiare il destino di una persona… o annientarla del tutto. Ma qualsiasi essa sia, le conseguenze vanno affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca disperatamente di salvare tutti quelli che ama e se stessa, e di venire a patti con il dolore per la perdita dei suoi genitori e con l’orrore per quello che è stata costretta a fare. La sua iniziazione avrebbe dovuto concludersi con una cerimonia per celebrare il proprio ingresso nella fazione degli Intrepidi, ma invece di festeggiare la ragazza si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei… Ora che la guerra tra le fazioni incombe e segreti inconfessabili riemergono dal passato, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare completamente il suo lato divergente, anche se questo potrebbe costarle più di quanto sia pronta a sacrificare.

Trama:

Il secondo capitolo della saga Divergent riparte esattamente dal punto in cui si è fermato il primo: dopo la fuga dei protagonisti e il viaggio in treno, si recano presso la fazione dei Pacifici.

Per  ricevere asilo sono costretti a consegnare le armi ed adattarsi allo stile di vita della fazione: proprio per grazie alla loro natura, i Pacifici riescono a rimanere neutrali, senza farsi coinvolgere nei conflitti tra le altre fazioni. In questo modo Tris e Quattro, con gli altri fuggitivi, riescono ad avere un attimo di tregua.

Presto, però, una parte di Intrepidi traditori ed alcuni Eruditi, arrivano nel territorio dei Pacifici per catturarli; riescono a scappare ancora una volta, rifugiandosi in città ma non esistono più posti sicuri per loro e sono costretti a chiedere asilo agli Esclusi.

Poco dopo il loro arrivo si scopre che il capo degli Esclusi, Evelyn, è la madre di Quattro – che si credeva fosse morta quando Quattro era ancora un bambino.

Gli Esclusi e coloro che sono fuggiti dalle altre fazioni cercano, quindi, di escogitare un piano per riprendere il potere, ormai in mano agli Eruditi, e impossessarsi della città.

La situazione è incerta: il regime delle fazioni sta andando in pezzi ma, di fatto, le alternative sono il caos oppure un regime pressoché totalitario con Evelyn a capo.

Tris e Tobias si recano, quindi, presso la fazione dei Candidi, dove trovano anche altri Intrepidi che hanno chiesto asilo: qui vengono arrestati, processati e poi liberati, decidono di programmare un attentato agli Eruditi e, durante questa operazione si scopre che un amico di Tris, Uriah, è Divergente. In questa fase riescono anche a catturare Eric, ex comandante degli Intepidi, che viene giustiziato a causa dei suoi reati (nel frattempo Quattro viene nominato nuovo capo degli Intrepidi e si trova a dover gestire situazioni complicate come questa).

Anche per Tris sono momenti difficili: si trova a dover decidere se salvare Hector o Marlene, entrambi sotto simulazione e controllati da Jeanine (capo degli Eruditi).

Mentre un gruppo di Intrepidi e gli Esclusi cercano di sopraffare gli Eruditi, Tris e i suoi amici aiutano Marcus (padre di Quattro) a scoprire il motivo per cui gli Eruditi volessero sterminare gli Abneganti, recandosi al quartier generale degli Eruditi.

Qui, Tris è nuovamente costretta a sostenere una simulazione, in cui si trova ad affrontare se stessa in versione Erudita: dopo aver superato la prova, riesce ad entrare nell’ufficio di Jeanine, dove cerca la spiegazione allo sterminio degli Abneganti. Lì trova Tori, l’Intrepida che l’aveva aiutata durante la fase della scelta, che uccide Jeanine per vendicare l’assassinio di suo fratello (Divergente).

Tris e Marcus vengono arrestati insieme ad alcuni Eruditi e solo in seguito ritrova Tobias: in questo momento si rendono conto che il potere è ora in mano agli Esclusi, con a capo Evelyn, che si sono impossessati di tutte le armi degli Intrepidi e che quindi la situazione potrebbe tornare esattamente come prima.

Dopo svariati tentativi, Tobias trova l’hard-disk su cui Jeanine custodiva i segreti degli Eruditi: si tratta di un video che deciderà le sorti di tutta la popolazione di Chicago da questo momento in poi.

Il video viene proiettato al centro della città, e cambia radicalmente la visione che la popolazione di Chicago aveva sia del mondo interno alla città, e sia di quello esterno, nonché delle proprie origini e così via.

Quale terribile verità si nasconde dietro le strategie di Jeanine?

? Il libro:

L’impostazione del secondo capitolo della serie Divergent è uguale a quella del primo:

  • periodi mai troppo lunghi o complessi;
  • descrizioni piuttosto dettagliate;
  • personaggi ben definiti e caratterizzati (sono essenzialmente gli stessi del primo capitolo, con l’aggiunta di un paio di personaggi principali);
  • ritmo piuttosto veloce, anche se ci sono alcuni passaggi un po’ lenti e, forse, un po’ forzati.

Cosa ne penso?

Il mio giudizio personale è pressoché lo stesso del primo capitolo: è un romanzo distopico per ragazzi, e sotto questo punto di vista credo sia ottimo. Contiene alcune idee niente male – come quella delle simulazioni – e ho trovato la storia tra Tris e Quattro molto appropriata, senza esagerazioni o forzature (forse un po’ ripetitiva sulla questione delle bugie e cose non dette tra i due, ma tutto sommato gradevole).

Credo che la narrazione in prima persona – come se Tris stesse vivendo e raccontando i fatti – renda la lettura molto veloce e scorrevole: trattandosi del secondo capitolo e “conoscendo” i personaggi, probabilmente ci si aspetta determinate scelte e avvenimenti.

Lo consiglio come lettura “leggera” e non impegnativa, per gli amanti del genere fantascientifico – distopico è sicuramente indicato (sempre tenendo a mente che si tratta di un romanzo per ragazzi).

Wintersong di S. Jae-Jones

Wintersong Book Cover Wintersong
S.
Fantasy, Per ragazzi
Newton Compton Editori
2017
Copertina rigida
378

L'inverno si avvicina, e il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa... Sin da quando era una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

✒”Potresti scoprire che preferisci una bella bugia alla dura verità”

✒”Volevo plasmare il mondo perché corrispondesse alla musica che avevo nell’anima”

? Sinossi ufficiale:

L’inverno si avvicina, e il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa… sin da quando era una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma quando la sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

Trama (!!!SPOILER!!!)

Il racconto è ambientato nella Bavaria del 1700 e ha come punto di partenza una famiglia come tante, composta da madre, padre e tre figli: tutti, in famiglia, sono amanti della musica e musicisti, ognuno a suo modo. In effetti, è proprio la musica il filo conduttore di tutto il libro: dall’inizio alla fine, le avventure di Liesl sono da ricondurre alla sua passione per la musica, o meglio, per la composizione di musica.

Sin da piccola, Liesl si è isolata nel suo mondo fatto di suoni e natura: è in questo modo che alimenta la sua credenza nelle leggende popolari, raccontate dalla nonna Costanze, e si imbatte nel Re dei Goblin – il suo compagno di giochi d’infanzia, nonché la presenza misteriosa che l’ha aiutata e seguita fino all’età adulta.

All’età di diciotto anni, Liesl si trova a dover rivalutare l’esistenza del Re dei Goblin e del suo regno nel Sottosuolo: la sorella di Liesl viene rapita e, per salvarla, Liesl si avventura nel sottosuolo, affrontando le mille sfide del Signore degli Inganni. Queste prove non la mettono alla prova solo dal punto di vista fisico e materiale, ma anche mentale e spiritale: Liesl si trova a fare i conti con le sue incertezze e paure, con pensieri che ha tenuto nascosti da sempre.

Tutti questi avvenimenti portano Liesl ad un cambiamento radicale o, per meglio dire, una maturazione interiore: da ragazza a donna, da insicura a determinata. Inoltre, le sue scelte la porteranno a sacrificare se stessa per il bene dei suoi cari (o per egoismo? questi aspetti sono spesso coincidenti nel racconto), fino alla decisione finale di rimanere nel sottosuolo, al fianco del Re dei Goblin come sposa e come Regina.

Il loro rapporto cresce e muta continuamente, portando entrambi ad una conoscenza di sé e dell’altro sempre maggiore: musica da comporre e ostacoli da superare mettono alla prova costantemente la loro determinazione e, a questo punto, il loro amore. Amore: solo dopo aver compreso e accettato che è di questo che si tratta, Liesl e il suo sposo saranno in grado di prendere l’ultima, dolorosa, decisione.

Non c’è un lieto fine da fiaba, non c’è “e vissero per sempre felici e contenti”: c’è, piuttosto, il risultato di un percorso affrontato insieme e una debole speranza rimasta in sospeso.

? Cosa ne penso?
Si tratta di un romanzo Young Adult, quindi non mi aspettavo una storia complessa o chissà quale caratteristica sconvolgente. Partendo da questo presupposto, devo dire che come idea non è affatto male, l’ambientazione è particolare e “accogliente”, i personaggi principali sono ben caratterizzati, MA… sono ancora convinta che il linguaggio e i comportamenti non siano adatti all’ambientazione settecentesca.

Come ho scritto stamattina nella recensione breve su Instagram, mi ha ricordato molto Twilight (letto 10 anni fa!): ovviamente non sto parlando della storia o dell’identità dei personaggi, ma del linguaggio e degli atteggiamenti. Mi ha dato l’impressione che fosse un presente travestito da passato, letteralmente: “Divertiamoci. Ci sono uomini in abbondanza con cui ballare e flirtare”… da quanto tempo si usa la parla flirtare? Non credo dal 1700 e non credo che l’atteggiamento più comune fosse quello.

Detto ciò, complessivamente è un libro carino e adatto ad una lettura leggera, da alternare con altri libri! 🙂

La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier

La ragazza con l'orecchino di perla Book Cover La ragazza con l'orecchino di perla
Tracy
Romanzo storico
Beat - Neri Pozza
2018
Copertina rigida
237

Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città... Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delft, è in cucina, intenta a sistemare, com'è solita fare, le verdure tritate, quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore... voci che suggeriscono "immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce". Sull'uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un'espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna ― piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente ― che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo. Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell'atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla. Nella casa dei Vermeer, tra l'artista e la serva, l'uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un'intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non dette. Invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione col marito, costretta a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, Griet non cessa per un solo istante di ubbidire all'amore per l'arte e alla passione che la muove. Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer (La ragazza col turbante) che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l'enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto. Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l'arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile, "La ragazza con l'orecchino di perla" ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea, sulla dedizione e sul coraggio femminile.

✒ “Le nuvole le avevo guardate in tutta la mia vita, ma in quel momento ebbi l’impressione di vederle per la prima volta”

✒ “Aveva cominciato a farmi il ritratto“.

Il libro

Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell’atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.

Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l’arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile – tra Vermeer e Griet, l’artista e la serva, l’amato e l’amante, l’uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un’intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non delle – La ragazza con l’orecchino di perla ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea sulla dedizione e sul coraggio femminile.

Griet è invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione con il marito, è costretta  a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, a sfidare tutte le convenzioni dell’epoca, e tuttavia non cessa  per un solo istante di ubbidire all’amore per l’arte e alla passione che le muove.

Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l’enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto.

Oltre la trama

? Ho apprezzato molto questo romanzo: devo ammettere che il quadro è uno dei miei preferiti in assoluto e questo, probabilmente, ha influito sul mio giudizio. Tuttavia, ho trovato molto affascinante il modo in cui l’autrice ha descritto l’ambiente, le usanze, la società dell’epoca e, soprattutto, è stato molto bello poter immaginare la storia dietro il quadro.

Questo libro dà la possibilità di immaginare come è nata un’opera d’arte unica e irripetibile, raccontandone la nascita, lo sviluppo e le emozioni che tiene racchiuse da secoli.

Non si tratta di storia dell’arte, non si tratta di infiniti dettagli tecnici sulla tecnica utilizzata da Vermeer, sui pigmenti che ha utilizzato o su quanto tempo abbia impiegato per realizzarlo: si tratta della vita del quadro e delle due persone che hanno rischiato tutto per realizzarlo.

Lo stile che ha scelto l’autrice per scrivere questo romanzo contribuisce notevolmente ad immaginare il periodo e l’ambiente in cui l’opera ha perso forma: molto descrittivo, un linguaggio moderno unito a termini e modi di dire che, ormai, non si sentono quasi più.

(Ci tengo a precisare che la valutazione che ho dato (4/5) è stata una media tra una valutazione obiettiva del libro e tutto ciò che ho detto finora).

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1984

1984
Gorge Orwell
Distopico
Mondadori
1948
Copertina flessibile
333

L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.

1984 di George Orwell: IL distopico

1984 di Orwell… Perché IL distopico? Perché questo è il libro che ha gettato le basi per il genere e ne rimane il massimo rappresentante. Il genere distopico ha l’intento di raccontare un futuro immaginario contrario a quello utopico. Per questo motivo spesso può essere definito “pessimista”.

Questo è un libro visionario, una sorta di avvertimento che termina con un messaggio pesante e che, durante il suo svolgimento, trasmette un messaggio fortissimo.

✒”A quel punto la menzogna prescelta sarebbe passata nell’archivio permanente e sarebbe diventata verità”.

 

1984

?Il libro è stato scritto nel 1948, circa tre generazioni fa. Questo fa pensare che l’ambientazione, la storia e il massaggio che contiene possano essere stati influenzati dal periodo in cui è stato scritto: la cosa disarmante, invece, è scoprire quanto molti aspetti siano assolutamente attuali.

Senza voler giudicare gli aspetti politici contenuti nel romanzo, credo che la prima parte (la più descrittiva delle tre) sia sufficiente a far riflettere.

1984 di Orwell è un grande classico moderno, amato o odiato, non ci sono vie di mezzo. 1984 è un libro devastante, crudo, duro, difficile da accettare, ma forse questo è proprio dovuto al fatto che è e sarà sempre attuale e verosimile. E, anzi, con il passare del tempo lo sarà sempre di più.

Si tratta di un libro che si basa sulla politica e sulla società, sui ceti sociali e sulla differenza tra loro che spesso viene assimilata al valore degli individui stessi.

A vigilare e governare sul popolo intero è il Grande Fratello, che vede e sente tutto, che spia ogni individuo, che punisce e detta legge su ogni aspetto della vita – anche quelli più intimi.

✒ “Dovevate vivere (e di fatto vivevate, in virtù di quell’abitudine che diventava istinto) presupponendo che qualsiasi rumore da voi prodotto venisse ascoltato e qualsiasi movimento – che non fosse fatto al buio – attentamente scrutato”.

Sicuramente un aspetto fondamentale su cui riflettere è come la parte “minimamente istruita” della popolazione fosse costretta a seguire un solo pensiero, mentre la parte non istruita vivesse una libertà e soddisfazione apparenti, date solo all’ignoranza.

Attenzione, ho scelto attentamente le parole con cui ho composto il paragrafo precedente. La popolazione minimamente istruita è il ceto medio, ma non esiste un ceto superiore realmente istruito. Esistono solo pochi tiranni che, sfruttando la loro generosità apparente nel rendere fruibile l’istruzione al ceto medio, riescono invece a inculcare in quest’ultimo un unico pensiero.

La popolazione non istruita, invece, è quella apparentemente libera di prendersi delle piccole soddisfazioni, di innamorarsi, di avere figli. Vive letteralmente nell’ignoranza di tutto ciò che accade intorno.

Il Grande Fratello entra a tal punto nella vita e nella testa delle persone, da riscriverne il passato. Sembra una cosa impossibile? Niente affatto, è piuttosto semplice invece. Basta eliminare ogni traccia e ogni prova dell’avvenimento di alcuni fatti storici e sostituirli con altri. Non succede forse ad oggi nella vita reale?

✒”Giorno dopo giorno, anzi quasi minuto dopo minuto il passato veniva aggiornato”.

L’individualità è annientata, il libero pensiero anche. Tutto viene fatto in funzione del corretto svolgimento di una vita che appartiene ai singoli individui solo in apparenza, ma in realtà appartiene a chi li governa… Ricorda qualcosa?

Tutto ciò viene raccontato tramite l’esperienza di Winston Smith, il protagonista: appartenente al ceto medio, solo, con un impiego discreto, utile ma non indispensabile come chiunque, annientato come chiunque.

Winston, ad un certo punto della sua vita, capisce che il mondo il cui vive, con la sua struttura e la sua società e sbagliato, inizia ad accumulare oggetti dimenticati, a trasgredire in qualche modo, fino ad innamorarsi.

Inizia a frequentare una donna per amore, non per dovere. Si incontrano di nascosto, hanno desideri inconcepibili per in regime. Ed ecco che 1984 si dimostra il testo distopico per eccellenza.

Soprattutto il finale ne è la dimostrazione, assolutamente in linea con il resto della narrazione a differenza dei distopici più moderni: non lascia scampo.

Conclusione e appunti personali:

Si può essere d’accordo con il pensiero politico di Orwell o no.
Si può essere d’accordo con la sua visione pessimista o no.

Ma non si può non essere d’accordo sul messaggio contenuto in questo testo. Non si può rimanere indifferenti alla quantità di aspetti simili all’attuale realtà. Non si può fare a meno di fermarsi a riflettere su come il mondo attuale, la società stessa, sia un unico Grande Fratello che detta legge e spia ogni individuo senza farsi scrupoli.

Pensiamo un secondo: la rete, i social, gli acquisti online, i sistemi di videosorveglianza ovunque, la condivisione istantanea di ogni attimo di vita, i video da satellite, i milioni di account che ognuno di noi ha… eccolo il Grande Fratello.

Lo facciamo per vanità, perché “non si può più fare diversamente”, perché è il progresso: motivi apparenti, scuse.

Poi firmiamo decine di consensi al trattamento dei dati, informative sulla privacy, ma la privacy non esiste più. “Abbiamo qualcosa da nascondere?” No. Non è questo il punto. Il punto è che, attanagliati dalla routine, dalla frenesia e dalla comodità, siamo schiavi di un sistema che è un Grande Fratello, che ci spinge a comportarci in un determinato modo fino a dimenticare il nostro passato: un passato in cui non eravamo condizionati da tutto ciò, un passato in cui eravamo in armonia con il mondo in cui vivevamo e non in conflitto con esso.

Detto ciò, non posso che aggiungere una cosa: LEGGETELO TUTTI. Farà male ma è necessario.


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